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Gitterman: criteri Esg sono a un punto di svolta

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“Il numero delle aziende che stanno pensando alle proprie politiche Esg ha incontrato una decisa svolta negli ultimi sei mesi”: secondo uno dei pionieri degli investimenti sostenibili Jeff Gitterman, l’Esg ha raggiunto ora un livello di attenzione senza precedenti. E continuerà a caratterizzare le analisi delle performance aziendali. Gitterman, fondatore del Gitterman Wealth Management è convinto che punteggi scarsi nella valutazione dell’impatto ambientale e sociale non potranno che danneggiare la redditività delle aziende.

“Il rapporto di Mercer [ne avevamo scritto qui] è stato un game changer, analizzando regione per regione, settore per settore, che cosa significhi per i ritorni d’investimento il ritardo nella lotta al riscaldamento globale”, ha detto Gitterman in un’intervista rilasciata a Barron’s. Convincere gli scettici rispetto al problema climatico non è una questione di opinione, ha dichiarato Gitterman:

“Ci concentriamo sul costo del capitale e dimostriamo quale rischio sarebbe stato evitato con i dati Esg. Attraversiamo Dieselgate con Volkswagen. Equifax. Wells Fargo. Tutte queste società hanno registrato un calo dei punti di dati Esg che erano interpretabili come segnali di vendita”.

“Incontro settimanalmente i gestori patrimoniali”, ha aggiunto l’esperto cercando di mostrare la crescente convergenza degli operatori sulle sue posizioni, “tutti credono che il costo del capitale sia più pesante per le società con basse valutazione Esg. È stato dimostrato che c’è alpha [un divario positiva rispetto alla media del mercato Ndr.] nell’uso delle metriche Esg e dell’integrazione e della due diligence”.

Secondo Gitterman la crescente importanza delle nuove generazioni e dei loro valori caratterizzerà, allo stesso tempo, le scelte della finanza: “I millennial sono il segmento più grande della forza lavoro in questo momento”, e la differenza nelle loro abitudini di spesa “sarà il più grande trend dell’industria finanziaria”.