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Escalation in Corea: i segnali che preannunciano un conflitto

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La tensione aumenta nella Penisola coreana dopo il nuovo test missilistico. Quali sono i segnali che indicano l’avvicinarsi di un conflitto?

Il diciottesimo missile lanciato dalla Corea del Nord nel 2017 ha sorvolato il Giappone. “Un atto di estrema gravità” ha commentato il primo ministro nipponico Shinzo Abe mentre il presidente degli Usa Donald Trump ha dichiarato che ora “tutte le opzioni sono sul tavolo”. Quindi anche quelle che incontrano l’opposizione di Cina e Russia secondo cui le sanzioni e le pressioni non sono più un’arma efficace. Il portavoce del ministro degli Esteri di Pechino, Hua Chunying ha invece esortato a intraprendere la strada per l’avvio di trattative di pace.

L’escalation di tensione nella Penisola coreana pesa oggi sulle Borse europee che si muovono sui minimi degli ultimi sei mesi ma, secondo il direttore degli investimenti wealth management di Ubs Mark Haefele  “la Corea del Nord rappresenta tuttora un rischio contenuto per i mercati. Non rileviamo, infatti, le principali spie di uno scontro armato imminente. Può sembrare insensato attendere lo scoppio delle ostilità per agire, ma la storia ci insegna che di solito i mercati non reagiscono fino a quel momento. Le perdite massime subite nel corso dei famosi 13 giorni della crisi dei missili di Cuba nel 1962 raggiunsero solo il 5%. Di conseguenza, il prezzo da pagare se si aspetta che sia fatta chiarezza sugli sviluppi della situazione non dovrebbe essere troppo alto”.

La probabilità di un conflitto nei prossimi mesi sono state tuttavia incrementate, dagli analisti di Ubs da meno del 10% in un range tra il 10% e il 20%.

[Sul tema leggi anche: “Corea del Nord, Nomura: guerra probabile al 35%“]

Segnali di guerra

Quali sono, allora, i segnali da cogliere per capire quando si sta per superare il confine tra la guerra diplomatica e quella militare?

Avanzamento tecnologico Corea del Nord

Gli ultimi lanci di missili balistici indicano notevoli passi avanti nella gestione di tecnologia da parte della Corea del Nord. A inizio agosto fondi dell’intelligence statunitense avevano reso noto che Pyongyang era riuscita a miniaturizzare una testata nucleare. Secondo il Washinton Post sarebbero 60 le testate atomiche in possesso di Kim Jong-un, il presidente nordcoreano. La maggior parte delle quali, tuttavia, non miniaturizzate e quindi non lanciabili con un missile.

“Eventuali notizie di stampa attendibili sullo sviluppo di testate nucleari, ulteriori test di missili balistici intercontinentali (in particolare se effettuati vicino al Giappone o a Guam) e/o nuovi test nucleari potrebbero significare che Pyongyang è più vicina a conseguire (o ha conseguito) la capacità nucleare Icbm” commenta Haefele.

Sotto questo aspetto, purtroppo, il segnale di guerra è arrivato.

Innalzamento soglie di sicurezza

Da monitorare anche i segnali di preparazione al conflitto come “un innalzamento della soglia di sicurezza Defcon negli Stati Uniti dall’attuale Defcon 4”. In occasione della crisi dei missili a Cuba, nel 1962, si arrivò a Defcon 2. “La pubblicazione di avvertenze ai viaggiatori statunitensi – riprende Haefele – relative alla Corea del Sud o al Giappone e/o segnali di aumento dell’attività o cambiamento dei programmi di viaggio dei più alti esponenti del governo o delle forze armate degli Stati Uniti. Analogamente, in Asia, i movimenti di truppe cinesi o nordcoreane o eventuali prove di evacuazione su vasta scala in Corea del Sud o in Giappone potrebbero indicare un aumento delle probabilità di conflitto reali o percepite”.

In occasione dell’ultimo lancio nordcoreano, in Giappone sono scattati i segnali di allarme nell’isola di Hokkaido, sorvolata dal missile e ai telefonini dei residenti è arrivato un messaggio di testo che invitava a ripararsi in “un edificio solido o in un seminterrato”.

Evoluzione sanzioni economiche o diplomatiche

“Anche se probabilmente la minaccia di un attacco nucleare di Pyongyang al territorio americano non è ancora credibile, ogni nuovo test missilistico o dichiarazione bellicosa aumenta le probabilità che il governo statunitense veda nella Corea del Nord un pericolo reale e imminente. Se gli Stati Uniti si sentissero davvero minacciati, potrebbero aumentare le pressioni su Pechino perché cerchi di dissuadere  Kim Jong-un. Il governo americano potrebbe così pretendere l’imposizione di sanzioni in grado di far crollare il regime nordcoreano, che la Cina vorrà probabilmente evitare. La situazione si farebbe quindi più tesa, dato che Washington potrebbe arrivare a minacciare l’introduzione di nuove misure protezionistiche contro la Cina”.

Anche in questo caso le reazioni dei diversi Paesi al lancio del missile norcoreano indicano un aumento della probabilità di conflitto. Russia e Cina considerano infatti inefficaci le sanzioni mentre dagli Stati Uniti Trump ha fatto sapere che tutte le opzioni sono sul tavolo.