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Escalation dazi affonda i mercati, tracollo di Borse asiatiche e Wall Street

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Le nuove minacce di Donald Trump di aumentare i dazi sui prodotti cinesi per 200 miliardi di dollari mette a dura prova i mercati. Ieri in un tweet il presidente Usa ha colpito durante i negoziati perché stanno andando troppo lentamente. Tanto che oggi il Wall Street Journal ha scritto che il vice premier Liu He potrebbe non presentarsi mercoledì a Washington per la chiusura degli accordi.

In mattinata, le Borse cinesi ampliano le perdite a metà seduta delle contrattazioni: l’indice Composite di Shanghai crolla del 5,14%, a 2.920,25 punti, mentre quello di Shenzhen segna un tonfo del 5,67%, a quota 1.543,85, dopo un minimo intraday intorno a -6,2%.

A Wall Street i future sugli indici americani affondano, come pure il petrolio che perde oltre il 2%, per il timore di una nuova guerra commerciale.

Sale il dollaro e recupera lo 0,10% sull’euro a 1,1991, lo 0,24% sullo yen a 110,80, lo 0,44% sulla sterlina a 1,316.  Oro in salita dello 0,16% a 1.283,4 dollari per oncia, petrolio Wti americano in rosso secco per il 2,3% a 60,50 dollari il barile.