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Bloomberg non correrà per la Casa Bianca: “non vincerei”

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NEW YORK (WSI) -. “La responsabilità che non mi prenderò” . Così si intitola l’editoriale che l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha pubblicato sulla sezione del proprio colosso editoriale Bloomberg, Bloomberg View. La responsabilità di cui parla è la sua candidatura alle presidenziali Usa 2016, che viene ora definitivamente abbandonata dopo averla ipotizzata mesi fa.

“Negli ultimi mesi, molti americani mi hanno invitato a correre per la presidenza come indipendente e alcuni cui non piacciono gli attuali candidati hanno sottolineato che farlo è mio dovere patriottico. Apprezzo i loro appelli, che ho considerato seriamente. La scadenza è adesso”.

Il 74enne, tre volte sindaco di New York, dopo aver commissionato vari sondaggi politici, aveva affermato che sarebbe sceso in capo nel momento in cui i due principali partiti, repubblicani e democratici, avessero scelto “candidati dalle posizioni estreme” come il magnate Donald Trump e il social democratico Bernie Sanders.

Ora Trump appare in vantaggio rispetto ai suoi colleghi di partito e avversari politici mentre tra i democratici appare in discesa la strada di Hillary Clinton. “Mi è chiaro che se entrassi nella corsa non potrei vincere” – ha affermato Bloomberg.

“Penso che potrei vincere in alcuni Stati ma non abbastanza da raggiungere quei 270 delegati necessari”.

Con l’occasione l’ex primo cittadino della Grande Mela ha anche fatto una sua personale valutazione delle elezioni presidenziali, almeno come si sono svolte finora e ha puntatp il dito soprattutto nei confronti di Donald Trump, “ un insulto agli elettori” dice Bloomberg.

“Trump ha condotto la campagna più demagogica che si ricordi, facendo leva sui pregiudizi e sulle paure delle gente. Se Lincoln si appellava ai nostri migliori angeli, Trump di rivolge ai nostri peggiori impulsi”.

Dito puntato anche contro il senatore Ted Cruz e le sue idee sull’immigrazione che secondo Bloomberg “possono forse non avere gli eccessi retorici di Trump ma non sono meno estreme o meno divisive”. E se critica aspramente i candidati repubblicani, Bloomberg non si schiera neanche a favore dei democratici.

“Non rimarrò in silenzio di fronte alla minaccia dell’estremismo. Non sono pronto ad appoggiare un candidato specifico, ma continuerò a spingere tutti gli elettori a rifiutare i messaggi di divisione e a chiedere che i candidati offrano soluzioni intelligenti, specifiche e realistiche die problemi”.

Come hanno reagito i democratici? Se Clinton sembra tirare un sospiro di sollievo alla notizia della non candidatura di Bloomberg alla Casa Bianca, non è dello stesso pensiero Sanders secondo cui l’ex sindaco è un magnate.

“E’ una cattiva idea per la democrazia americana che solo i ricchi possano correre per le presidenziali”.