“Bce: accetteremo sofferenze bancarie come garanzia”

di Laura Naka Antonelli
15 Febbraio 2016 17:53

ROMA (WSI) – “La Bce non esiterà ad agire al fine di garantire la stabilità dei prezzi”, anche perchè “sia i dati sull’attività economica che sul commercio sono stati più deboli delle attese” e “l’inizio dell’anno ha mostrato che l’Eurozona fa fronte a sfide significative”.

Lo dice Mario Draghi, nel discorso al Parlamento europeo, ribadendo l’intenzione, già espressa qualche settimana fa, di rivedere le manovre di politica monetaria della Bce. Quelle che difficilmente si potranno rivedere come chiede qualcuno in Italia saranno invece le norme di bail-in, appena introdotte in gennaio.

Dal suo intervento a Bruxelles un importante chiarimento è arrivato riguardo alle indiscrezioni che sono circolate in mattinata, su trattative tra la Bce e il governo italiano sul destino delle banche italiane. Un articolo di Reuters ha infatti reso noti rumor secondo cui la Bce di Mario Draghi starebbe valutando un eventuale utilizzo del suo programma di Quantitative Easing per acquistare pacchetti di crediti deteriorati dagli istituti italiani e accettarli alla stregua di garanzie in cambio di cash.

Così Draghi:

 “Sulle trattative con l’Italia..non che io sappia. Mi riferisco alla storia secondo cui la Bce acquisterebbe i crediti non performanti (delle banche) in Italia. Non stiamo discutendo di comprare niente. Penso…che potrebbero essere accettati come garanzie (collaterale). (Ma)  una garanzia è diversa dall’acquistarli.” Ancora: “Non so niente delle trattative, ma posso dire che al momento non abbiamo perdite sui nostri collaterali”.

Il banchiere ha rifiutato l’assunto secondo cui la politica monetaria della Bce non starebbe funzionando e ha tentato anche di calmare i mercati riguardo alle condizioni di salute delle banche dell’Eurozona.

“Nell’area euro, la situazione in cui versa il settore bancario ora è molto diversa rispetto a quella del 2012. Forse, fattore ancora più importante, le banche dell’area euro hanno rafforzato in modo significativo i loro livelli di capitale negli ultimi anni...Chiaramente, alcune parti del settore bancario dell’area euro fanno fronte ancora a diverse sfide“. Draghi ha parlato a tal proposito di “un sottoinsieme di banche che presentano livelli elevati di crediti deteriorati”.

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Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:15

“La Bce non esiterà ad agire”, alla luce delle recenti turbolenze economiche e dei mercati. Lo ha detto il presidente Mario Draghi, intervenendo con un discorso al Parlamento europeo.  

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:17

Per Draghi le turbolenze che hanno colpito i mercati la scorsa settimana rendono ancora più urgente agire. “Al fine di rendere l’Eurozona più resistente, sono necessari i contributi da ogni autorità. La Bce è pronta a fare la sua parte. Così come annunciato alla fine del nostro ultimo meeting di politica monetaria di gennaio, il Consiglio direttivo rivedrà e possibilmente riconsidererà la propria politica monetaria all’inizio di marzo”.

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:22

“In primo luogo – continua Draghi – esamineremo la forza del processo attraverso cui la bassa inflazione importata si trasferisce alla dinamica dei salari nazionali e alla formazione dei prezzi e dunque alle aspettative di inflazione. Ciò dipenderà dalla dimensione e dalla persistenza del calo dei prezzi del petrolio e delle materie prime e dalle conseguenze degli effetti sui salari domestici e sui prezzi. In secondo luogo, alla luce delle recenti turbolenze finanziarie, analizzeremo lo stato della trasmissione dei nostri impulsi monetari da parte del sistema finanziario e in particolare da parte delle banche. Se uno di questi due fattori comporta la presenza di rischi al ribasso sulla stabilità dei prezzi, non esiteremo ad agire”, ha detto Draghi, parlando al Parlamento europeo. 

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:23

“Il sell off sulle banche riflette la sensibilità a un outlook economico più debole”, ha detto Mario Draghi, numero uno della Bce, parlando al Parlamento europeo. Parte del settore bancario è ancora alle prese con le sfide”. 

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:24

“Sui mercati emergenti la crescita ha rallentato il passo”, ha detto Mario Draghi, affermando anche che “l’inizio dell’anno mostra che l’Eurozona fa fronte a sfide significative”. E’ dunque necessario che gli ostacoli di breve termine vengano “attentamente monitorati”. 

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:26

“La ripresa economica procede a passo moderato”, ha detto il numero uno della Bce, Mario Draghi, escludendo il lancio di nuove regole per il settore bancario attraverso un ipotetico accordo di Basilea 4, che quindi non ci sarà. 

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:33

Riguardo al problema dei crediti deteriorati, il numero uno della Bce Mario Draghi si è così espresso: “Nell’Eurozona, la situazione in cui versa il settore bancario in questo momento è molto diversa rispetto a quella del 2012. Forse, fattore più importante, è che le banche dell’Eurozona hanno rafforzato i loro capitali in modo significativo negli ultimi anni”,Chiaramente, alcune parti del settore bancario in Eurozona fanno fronte ancora a diverse sfide. Queste (sfide) vanno dall’incertezza sui costi legali e di ristrutturazione in alcune banche al dover gestire gli asset lasciati in eredità, soprattutto in quei paesi che sono stati colpiti più duramente dalla crisi finanziaria. Esiste un sottoinsieme di banche con elevati livelli di crediti deteriorati (NPLS). Tuttavia, questi NPL sono stati identificati durante l’esame “Comprehensive Assessment), (…) e da allora a fronte di essi sono stati effettuati accantonamenti in modo adeguato. Dunque, ci troviamo in una buona posizione per ridurre gli NPL in modo ordinato nel corso dei prossimi anni. A questo scopo, il braccio di supervisione della Bce sta lavorando a stretto contatto con le autorità nazionali di rilievo, per assicurarsi che le nostre politiche sui crediti deteriorati vengano completate con misure che sono necessarie a livello nazionale”,

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:37

Pur tentando di calmare i mercati sullo stato di salute delle banche dell’Eurozona, Draghi ha affrontato la questione del deterioramento del sentiment, che ha colpito soprattutto i bancari. “Dall’inizio di dicembre, si è radicato un deterioramento generale del sentiment di mercato, che si è poi rafforzato nel corso dell’ultima settimana. Inizialmente, tale (deterioramento) del sentiment è apparso strettamente legato ai timori sull’indebolimento dell’attività economica in tutto il mondo, soprattutto nei mercati emergenti, e anche ai segnali potenzialmente negativi derivanti dal calo dei prezzi delle materie prime. Nel corso del tempo, tuttavia, il sentiment di mercato è diventato più volatile e suscettibile a rapidi cambiamenti. In questo contesto, i prezzi dei corsi azionari sono scesi in modo significativo e i prezzi delle azioni delle banche sono stati particolarmente colpoti, sia a livello globale che in Europa”.

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:44

Sulla possibile eliminazione delle banconote da 500 euro, Draghi ha ammesso: “Stiamo considerando di agire su quel fronte. Dobbiam agire in modo molto attento. Il consiglio e il board stanno riflettendo sul modo migliore di agire. Ma (la misura) non avrebbe niente a che fare con l’obiettivo di ridurre il contante” .

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201615:46

Sul capitolo Brexit, Draghi ha affermato che l’Unione europea e il Regno Unito devono lavorare insieme, traendone entrambi beneficio. “La Bce non è parte di queste trattative. Possiamo dire due cose. Ci sono due aspetti che dovremmo proteggere (in qualsiasi negoziazione). Uno è il mercato unico, e l’altro è la nostra unione monetaria. Una ulteriore integrazione della nostra unione monetaria è essenziale”. 

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201616:05

Mario Draghi, numero uno della Bce, risponde alla domanda sulla fondatezza delle indiscrezioni circolate in mattinata, secondo cui la Bce sarebbe in trattative con il governo italiano su un possibile piano di acquisti di sofferenze delle banche italiane.  “Sulle trattative con l’Italia..non che io sappia. Mi riferisco alla storia secondo cui la Bce acquisterebbe i crediti non performanti (delle banche) in Italia. Non stiamo discutendo di comprare niente. Penso…che potrebbero essere accettati come garanzie. (Ma) una garanzia è diversa dall’acquistarli.” Ancora: “Non so niente delle trattative, ma posso dire che al momento non abbiamo perdite sui nostri collaterali, in questo momento”, 

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201616:08

Ribattendo all’osservazione sul non funzionamento del QE, Draghi sottolinea: “Non sono d’accordo sul fatto che il Quantitative easing e la politica monetaria non stiano funzionando. E’ l’unioca politica di stimoli. Ora facciamo fronte a una situazione diversa rispetto a quella di due anni fa. Assistiamo a una ripresa graduale, che continua. Dobbiamo far tornare l’inflazione al nostro obiettivo, al di sotto o vicino al 2%. Su quel fronte la situazione è meno soddisfacente. Il Consiglio (direttivo) esaminerà e riconsidererà l’approccio di politica monetaria a marzo”. 

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201616:09

Sulla politica di bassi tassi di interesse, Draghi ricorda che “siamo in presenza di bassi tassi di interesse ovunque. I problemi che i risparmiatori hanno in Eurozona sono gli stessi presenti negli Usa e in Giappone. Le soluzioni sono lievemente differenti. Siamo consapevoli di questo, e vorremmo che i tassi tornassero a crescere. Significherevve che la ripresa sta andando avanti con successo”,

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201616:14

Parlando dei sell off che hanno investito i titoli bancari, Draghi ha detto anche che “il calo dei corsi azionari delle anche è stato amplificato dalle percezioni secondo cui le banche dovrebbero fare di più per aggiustare i loro modelli di business al contesto di crescita minore/tassi di interesse più bassi e al quadro di regolamentazione rafforzato che è stato disposto dai tempi della crisi. 

Laura Naka Antonelli 15 Febbraio 201616:19

Draghi ritiene che oltre alla politica monetaria espansiva della Bce, “in parallelo, altre politiche dovrebbero aiutare a sostenere l’economia dell’Eurozona. Sta diventando sempre più chiaro che le politiche fiscali dovrebbero sostenere la ripresa economica attraverso gli investimenti pubblici e la minore tassazione. In più, la ripresa ciclica in corso dovrebbe essere sostenuta da politiche strutturali efficienti. In particolare, azioni che migliorino il contesto di business e la presenza di una adeguata infrastruttura pubblica sono vitali per aumentare gli investimenti produttivi, aumentare la creazione di posti di lavoro e far salire la produttività. Il rispetto delle rergole del Patto di Stabilità rimane essenziale al fine di mantenere la fiducia nel contesto fiscale”.