Economia

Dombrovskis apre agli Eurobond, “ma logico usare il MES”

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Primi segnali di apertura dell’Europa nei confronti dell’emissione di Eurobond per far fronte alla crisi causata dall’emergenza coronavirus. Ipotesi su cui sta spingendo il governo italiano, ma che trova forti ostacoli in Germania e Olanda.

“Siamo aperti a ogni opzione, abbiamo bisogno di una risposta ambiziosa, coordinata ed efficace contro la crisi” ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, in un’intervista a un gruppo di quotidiani internazionali tra cui ‘la Repubblica’, che non esclude l’emissione e l’utilizzo degli Eurobond ma che considera “logico” usare il Mes come “prossima linea di difesa”, in quanto è già capitalizzato e ha già capacità di prestito.

Una qualche forma di condizionalità è legalmente necessaria, spiega Dombrovskis, spesso descritto come un ‘falco’,  “ma non stiamo parlando di una classica condizionalità macro-economica”.

L’obiettivo è dunque quello “di preservare quanto più possibile imprese e occupazione” perché “più aziende salviamo, più posti di lavoro manteniamo, più veloce sarà la ripresa economica” afferma Dombrovskis che dichiara di aver proposto il Sure che è “uno strumento che avrà fino a 100 miliardi da prestare ai governi nazionali a condizioni vantaggiose per sostenere gli ammortizzatori sociali”.

Quanto alle modalità su come raccogliere i 100 miliardi di Sure, Dombrovskis dichiara che chiederà ai governi “di fornirci garanzie per 25 miliardi: a quel punto la Commissione andrà sui mercati per raccogliere soldi che presteremo a condizioni favorevoli ai paesi che li richiederanno” perché Sure “è interessante per i Paesi che hanno alti costi di finanziamento sui mercati”.

Intanto, dopo la lettera di scuse pubblicata ieri su Repubblica dalla presidente della Commissione Von der Leyen, oggi il premier Giuseppe Conte ha risposto al numero uno dell’esecutivo UE, sottolineando che “la solidarietà europea nei primi giorni di questa crisi non si è avvertita e ora non c’è altro tempo da perdere”.

“Accogliamo con favore la proposta della Commissione europea di sostenere, attraverso il piano “Sure” da 100 miliardi di euro, i costi che i governi nazionali affronteranno per finanziare il reddito di quanti si trovano temporaneamente senza lavoro in questa fase difficile”.

Una iniziativa che il premier italiano definisce “positiva” in quanto anche se “le risorse necessarie sono molte di più” per tutte le necessità del caso, come “sostenere i nostri sistemi sanitari, per garantire liquidità in tempi brevi a centinaia di migliaia di piccole e medie imprese, per mettere in sicurezza occupazione e redditi dei lavoratori autonomi”.