Economia

Deutsche Bank spiega in due parole il motivo per cui i mercati sono così terrificanti

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NEW YORK (WSI) – Dopo i crolli subiti di recente dai mercati di Cina e Usa e la loro ripresa repentina gli investitori non sanno cosa fare, combattuti tra i timori di un nuovo crollo azionario e le opportunità di guadagno che offrono titoli diventati in linea generale più convenienti, in particolare in Asia.

È ormai da mesi che i mercati subiscono sbalzi violenti, mentre il petrolio è stato tartassato dalle vendite, perdendo anche il 10% martedì scorso dopo un rally del 25% nello spazio di tre giorni.

Gli analisti di Credit Suisse hanno sottolineato come i cali sono stati della stessa intensità di quelli visti durante il periodo di turbolenze successive all’attentato delle Torri Gemelle a settembre 2001.

I trader purtroppo non possono però affidarsi alle statistiche e ai precedenti storici: ci troviamo in un territorio inesplorato.

Come ha osservato Jim Reid di Deutsche Bank, uno dei maggiori problemi riscontrati da chi vuole analizzare la situazione attuale è che non ci sono dati storici su cui basarsi per esaminare le condizioni attuali e anticipare la direzione dei mercati. Il risultato è che “siamo tutti completamente all’oscuro di cosa avverrà. Mai prima d’ora un numero così alto di paesi del mondo ha stampato tanto denaro, lasciando i tassi di interesse vicini allo zero così a lungo”.

La prima economia al mondo, inoltre, si trova in un momento molto delicato. Da questo mese potrebbe iniziare il processo di uscita dalla sua strategia estrema di politica monetaria accomodante. La Federal Reserve si riunisce la prossima settimana e dovrà decidere se alzare o meno il costo del denaro. I tassi guida sono fermi allo 0-0,25% dal 2006.

La necessità di mantenere le politiche monetaria accomodanti con i programmi di quantitative easing potrebbe finire per lasciare spazio all’inevitabile appuntamento con l’exit strategy e con una graduale stretta monetaria. Non si sa quando questo accadrà, ma per Deutsche Bank creerà un problema da 10 mila miliardi di dolalri nei mercati dei Bond.

Per mantenere bassi i tassi creditizi, le banche centrali mondiali hanno comprato bond a iosa, iniettando denaro sui mercati e gonfiando i loro bilanci. Tuttavia l’intensità di tali manovre sta lentamente diminuendo.

C’è il rischio inoltre che i problemi venuti alla luce durante il periodo di stretta creditizia tra il 2007 e il 2008 non sono mai stati risolti, bensì solo mascherati con le droghe monetarie delle banche centrali.

A questa situazione precaria vanno aggiunte le incertezze legate all’intervento massiccio del governo cinese a sostegno dei mercati. Agli investitori non piace navigare nell’incertezza più totale. Il loro compito è dare un valore agli asset, basandosi su quello che è il valore giusto al momento e su quale sarà in futuro.

Ora come ora è impossibile per i mercati stabilire il prezzo più ragionevole per i vari asset finanziari. La volatilità è destinata a continuare. E chissà per quanto altro tempo ancora. Nella nota la banca tedesca parla di settimane, forse anche di mesi.

(DaC)