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Deutsche Bank, fonti: chiudere relazioni con Trump, reca danni d’immagine

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Deutsche Bank, che nel corso degli anni ha prestato a Donald Trump circa 2 miliardi di dollari, di cui 340 milioni ancora in corso di restituzione, avrebbe intenzione di chiudere la relazione con l’attuale presidente americano.
La ragione: la vicinanza a Trump reca un danno d’immagine alla banca. E’ quanto affermano due fonti interne all’istituto di credito tedesco all’agenzia Reuters, parlando in condizioni di anonimato.

Nei mesi scorsi, il nome di Deutsche Bank era stato coinvolto negli scandali che attribuivano a Trump relazioni con la Russia difficilmente compatibili con il suo incarico presidenziale. Questo “è un danno collaterale serio” per l’immagine della banca, secondo un dirigente senior dell’istituto tedesco

Una relazione che imbarazza DB

Nel dettaglio, l’amministrazione di Deutsche Bank competente sulle questioni reputazionali avrebbe discusso negli ultimi mesi su come liberarsi del rapporto di lunga data con Trump, avviato negli anni Novanta. Attualmente i 340 milioni di dollari di debito ancora in corso di restituzione sono a carico della Trump Organization, gestita dai figli del presidente, e sono relativi a tre prestiti direttamente garantiti da Donald Trump.
Negli incontri dell’amministrazione di DB sarebbe stata discussa l’idea di vendere i crediti pendenti sul mercato secondario, hanno riferito le fonti, benché tale proposta non abbia riscosso grande favore “in parte perché non sarebbe chiaro chi potrebbe essere interessato a comprarli”, ha riassunto la Reuters.

Il timore di una vittoria dei democratici

Se i democratici dovessero prendere il controllo della Casa Bianca e del Congresso, i dirigenti della Deutsche Bank temono che le indagini parlamentari che si erano bloccate durante una battaglia giudiziaria per l’accesso ai documenti finanziari di Trump potrebbero ripartire, hanno detto tre funzionari dell’istituto. Anche per questo DB sarebbe interessata a giocare d’anticipo e tagliare i ponti con la famiglia Trump.

Né Deutsche Bank né la Casa Bianca hanno voluto commentare le indiscrezioni in via ufficiale.