Recessione 2020 più profonda delle stime, ma rapporto debito/Pil in miglioramento. Dopo la pubblicazione della seconda lettura Istat del PIL del terzo trimestre e, alla luce del dato in calo del debito in ottobre, gli economisti di Mazziero Research hanno provveduto ad aggiornare le stima sulla crescita e sull’indebitamento. Tutto questo mentre stasera è atteso il verdetto di Fitch sul merito di credito dell’Italia.
PIL rivisto al ribasso
In base ai nuovi calcoli, tra ottobre e dicembre il Pil segnerà un calo del 2,0% dal precedente -1,7%, con un conseguente impatto negativo sul PIL annuale che viene portato al -8,8% dal precedente -8,7%.
“Siamo di fronte a stime caute che prendono in considerazione un rallentamento di modesta entità e potrebbero ulteriormente peggiorare a seconda della profondità degli impatti sulle attività commerciali e produttive” dicono gli economisti.
In calo il debito a ottobre
Nel frattempo, inizia la consueta fase discendente del debito, che nel mese di ottobre viene stimato a 2.575 miliardi.
“La dinamica successiva mostra una traiettoria discendente in sintonia con il calo del debito di fine anno che verrebbe stimato tra 2.555 e 2.581 miliardi, poco distante dai livelli attuali” spiegano da Mazziero, aggiungendo che le attuali stime tengono conto solo parzialmente degli stanziamenti per la compensazione delle perdite di fatturato legate a questa seconda fase di lockdown (decreti ristori).
Considerando le stime relative al debito e alla variazione del PIL a fine anno, la Mazziero Research ha rivisto le stime del rapporto debito/PIL portandolo da 162,5% a 161,9% mentre il rapporto deficit/PIL viene rivisto al 10,4% dal precedente 11,3%.
Attesa per il giudizio Fitch
Questa sera a mercati chiusi, Fitch esprimerà il giudizio sul merito di credito dell’Italia, nell’ultima valutazione dell’anno.
Considerando anche le precedenti valutazioni delle altre agenzie, secondo Mazziero il giudizio non dovrebbe presentare sorprese e mantenersi al livello BBB- con outlook stabile, che ricordiamo si trova appena al di sopra del livello speculativo.
Non si può escludere al tempo stesso una minima possibilità di revisione al rialzo dell’outlook da stabile a positivo, grazie alle misure di sostegno UE e agli acquisti BCE.