Società

Dazi, Cina su tutte le furie: sanzioni contro gli Usa

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Nuova mossa della Cina nella guerra commerciale contro gli Stati Uniti. Mnetre l’America di Donald Trump valuta se fare scattare dazi fino al 25% su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi, Pechino vuole chiedere all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) il permesso di imporre sanzioni contro gli Stati Uniti per 7 miliardi di dollari l’anno, spiegando la decisione come mancato adempimento degli americani relativo a una sentenza del 2016 su un caso di anti-dumping.

E’ quanto riferiscono rumors stampa sulla base dell’agenda della World Trade Organization: il 21 settembre è in calendario un incontro speciale del suo braccio dedicato alle dispute commerciali. La tesi della Cina è che Washington non rispetti le regole sul dumping. La richiesta di potere sanzionare gli Usa, se ci sarà, avvierà anni di scontri legali.

E’ infatti dal 2013 che la Cina ha iniziato una disputa che chiama in causa il dipartimento americano del Commercio e il modo in cui calcola il “dumping”, ossia il prezzo delle esportazioni cinesi pensate per sfidare i beni Made in Usa direttamente nel mercato americano. In gioco ci sono esportazioni annue per 8,4 miliardi di dollari e che comprendono macchinari, elettronica, metalli e minerali.

Se da una parte Pechino va all’attacco contro gli Stati Stati Unita, dall’altra le autorità del Paese temono che la guerra commerciale con gli Stati Uniti spaventi gli investitori stranieri, danneggiando l’economia.

Per questa ragione, Pechino sta cercando rassicurare le aziende statunitensi, come è avvenuto in un incontro avvenuto lo scorso mese tra Liu He, il responsabile delle politiche economiche del presidente Xi Jinping, e i rappresentanti di alcune multinazionali statunitensi.

Il prossimo fine settimana, poi, il vicepresidente cinese, Wang Qishan, incontrerà un gruppo di tycoon di Wall Street, tra cui i top manager di JpMorgan Chase, Citigroup e Blackstone, per assicurare che nulla è cambiato.