Economia

Croazia, raffica di aumenti dopo l’ingresso nella zona euro. Ultimatum del governo

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A poco più di una settimana dall’ingresso nella zona euro, la Croazia sperimenta un’impennata dei prezzi senza precedenti. Particolarmente colpiti sono soprattutto i settori dei generi alimentari e dei servizi. Aumenti ritenuti ingiustificati dal governo. Tanto da spingereil ministro dell’Economia, Davor Filipovic, a chiedere un urgente faccia a faccia con le principali catene di supermercati. Le ripetute denunce di rincari ingiustificati, che si sono sommati all’aumento generale del costo della vita, hanno costretto il governo di Zagabria a dettare un ultimatum.

La maggior parte degli aumenti è riconducibile ad arrotondamenti che in molti casi superano di molto la logica della conversione, con rincari dal 5 fino al 30% rispetto ai prezzi precedenti l’introduzione della moneta unica europea.

“Alcuni si stanno comportando in modo fraudolento”, ha spiegato lunedì il premier Andrej Plenkovic, il quale poi ha avvertito che le catene della grande distribuzione che hanno tempo fino a venerdì per ristabilire i prezzi corrispondenti al reale tasso di cambio, fissato a 7,53 kune croate per un euro.

Seppure non sia ancora chiaro cosa intenda fare l’esecutivo croato qualora le tariffe dovessero restare più alte rispetto a quanto atteso dai consumatori, sembra chiaro che la politica nazionale non voglia assistere senza reagire alle presunte speculazioni.

Diversi i provvedimenti allo studio del governo. Tra questi figurano aumenti di tasse e imposte mirati, abolizioni di sussidi per gas ed energia o anche il congelamento dei prezzi per centinaia di articoli ai livelli di dicembre.

L’ingresso della Croazia nella zona euro

La Croazia il primo gennaio 2023 è entrata nell’area euro e ha adottato la moneta unica dieci anni dopo l’ingresso nell’Unione europea, avvenuto il primo gennaio 2013. Si è trattato del ventesimo Paese dell’Ue ad aderire all’euro, dopo Lituania (2015), Lettonia (2014) ed Estonia (2011).

Dopo neanche 18 anni i croati hanno salutano dunque la kuna, introdotta nel Paese solo nel 1994 (e da subito agganciata al marco tedesco), dopo il dinaro croato che subentrò nel 1991 al dinaro jugoslavo. Dal 5 settembre scorso i prezzi nel Paese sono riportati sia in euro sia in kune, e lo saranno fino alla fine del prossimo anno. In queste prime due settimane del 2023, poi, circolano sia l’euro e sia la kuna. Oltre ad entrare nell’Eurozona, la Croazia – ultimo Paese a essere entrato nell’Ue nel luglio 2013 – all’inizio dell’anno ha aderito anche alla zona Schengen di libera circolazione in Europa.