Economia

La Croazia entra nella zona euro e nell’area Schengen

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Dalla mezzanotte del primo gennaio 2023 la Croazia è diventata il 20esimo membro dell’eurozona e la 27esima nazione della zona Schengen. Membro dell’Ue già dal 2013, dopo 10 anni di riforme e progressi il paese è riuscito a soddisfare i requisiti necessari per entrare nella zona euro. L‘iter era stato avviato dal governo croato nell’ottobre del 2017, con la richiesta di ingresso nel meccanismo di cambio europeo, presupposto per l’adozione dell’euro. Già all’epoca l’obiettivo era stato collegato a quello dell’ingresso nella zona Schengen, raggiunto in contemporanea:

“La Croazia ha lavorato duro per diventare il ventesimo membro dell’area euro, e ci è riuscita. E’ la dimostrazione che l’euro è una valuta attraente che porta stabilità ai suoi membri”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde. “Oggi la Croazia entra nello spazio Schengen e nell’eurozona. Un risultato importante per il progetto europeo e per il popolo croato, a cui faccio i miei migliori auguri. Spero che presto altri paesi raggiungano lo stesso obiettivo, a beneficio di tutta l’Ue”, afferma su Twitter il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Che cosa cambia per la Croazia

Con questo allargamento, la zona euro conterà 347 milioni di abitanti. La zona Schengen, invece, sarà estesa da domani a 420 milioni di persone che potranno viaggiare liberamente e senza controlli alle frontiere. I controlli marittimi e terrestri saranno revocati con effetto immediato, anche se non lo sarà la sorveglianza interna negli aeroporti, poiché questo traguardo non arriverà fino al 26 marzo 2023 per farlo coincidere con i tempi fissati dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata). La Croazia sarà sottoposta a un esame entro un anno per verificare che rispetti effettivamente tutti i protocolli stabiliti da Schengen.

Il passaggio dalla kune all’euro

Dalla mezzanotte del primo gennaio fino al 14 gennaio 2023 sarà possibile pagare con l’euro e con le kune croate anche se fino alla fine del 2023 sarà obbligatorio indicare i prezzi di beni e servizi in entrambe le monete. Il cambio valuta sarà gratuito fino al 31 dicembre, con un tasso di cambio di 7,53450 kune per ogni euro. Restano vietati gli aumenti di prezzo connessi alla transizione all’euro.

Dopo neanche 18 anni i croati salutano dunque la kuna, introdotta nel Paese solo nel 1994 (e da subito agganciata al marco tedesco), dopo il dinaro croato che subentrò nel 1991 al dinaro jugoslavo. Dal 5 settembre scorso i prezzi nel Paese sono riportati sia in euro sia in kune, e lo saranno fino alla fine del prossimo anno.