Economia

Crisi di governo: i cinque scenari che ora si prospettano

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Crisi di governo: i cinque scenari che ora si prospettano

Dopo la decisione di Italia Viva di ritirare i ministri Bellanova e Bonetti (Agricoltura e Famiglia) dal governo si aprono 5 possibili scenari che devono trovare l’avvallo del Quirinale.
Il partito di Renzi, lo ricordiamo, ha deciso di uscire dal governo in disaccordo con la decisione di non includere la richiesta del prestito Mes nell’ambito del Recovery Plan. Due materie che marciano, almeno sotto il profilo giuridico, su binari diversi (il Mes è un soggetto esterno alla Commissione Ue e alla stessa Unione europea).

Crisi di governo: i possibili scenari

Conte bis bis: in questo caso, per risolvere la crisi di governo, il premier Conte assumerebbe l’interim dei ministeri lasciati liberi da Italia Viva per far approvare in parlamento il progetto del Recovery plan. In questo scenario la caduta del governo è però solo rimandata di qualche settimana. Un’opzione difficilmente percorribile visto che basterebbe una mozione di sfiducia delle opposizioni per far cadere definitivamente il Conte bis.

Conte Ter: il premier cerca di sostituire i parlamentari di Italia Viva con i cosiddetti responsabili, ovvero transfughi di vari partiti. E’ uno scenario debole che non piace al Partito Democratico e non è gradito nemmeno dal presidente della repubblica Mattarella. In alternativa Conte potrebbe andare al Quirinale per chiedere tempo e ottenere un nuovo mandato per trovare una maggioranza più solida. Nel frattempo potrebbero nascere nuovi gruppi parlamentari per sostituire i 18 senatori di Italia Viva.

Nuovo premier con la stessa maggioranza: la caduta di Conte potrebbe anche non disgregare l’attuale maggioranza e, anzi, in un certo senso rinforzarla con un possibile ritorno sulla scena di Italia Viva (anche con l’appoggio esterno). A quel punto toccherebbe al Movimento 5 Stelle e al Partito democratico indicare un possibile premier.

Governo di unità nazionale: in caso di uscita di scena di Conte, le forze parlamentari potrebbero convergere in un Governo di unità nazionale sull’esempio di quello guidato da Mario Monti nel 2011. Tra i nomi più accreditati per diventare il nuovo premier, l’ex presidente della Bce Mario Draghi o Marta Cartabia, ex presidente della Corte Costituzionale. Forza Italia e Lega sembrano disponibili a questo scenario, contrari invece Fratelli d’Italia.

Governo di scopo per andare ad elezioni in giugno: questa è l’ipotesi più remota. In questo caso si darebbe vita ad un esecutivo con lo scopo di traghettare il paese verso nuove elezioni che potrebbero svolgersi prima dell’estate. Questo è lo scenario caldeggiato da Fratelli d’Italia.