Economia

Alitalia: spunta idea prestito statale, “situazione critica”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Una situazione critica quella che sta attraverso Alitalia come conferma il ministro dei Trasporti Graziano Delrio al termine di un incontro al Mise con il ministro Carlo Calenda, e un rappresentante del ministero del Lavoro, e per l’azienda l’ad Cramer Ball e il presidente designato Luigi Gubitosi.

“Per il governo la situazione è critica, abbiamo cominciato a lavorare e continueremo a lavorare: dobbiamo fare degli approfondimenti (…) Per noi l’azienda è strategica. Mi asterrei dal dare giudizi. Conosciamo i numeri, ma non quello che c’è dietro”.

Un momento molto delicato quindi e l’Esecutivo si muove con la massima cautela. Spunta però l’ipotesi di prestito statale, una garanzia pubblica per far uscire Alitalia dal pantano in cui trova.

A chiedere l’intervento statale le banche azioniste, Intesa San paolo e Unicredit che sperano in un intervento il più veloce possibile. La trattativa è in corso e ruota attorno ai 400 milioni di euro che servono per il contigent equity, ossia il piano B che scatterebbe quando il piano industriale presentato dalla compagnia di bandiera non dovesse arrivare agli obiettivi prefissati. Quattrocento milioni di cui 200 arriverebbero da Etiadh e 200 dal governo. A tal proposito sembra che l’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni starebbe studiando una soluzione simile a quella prevista per l’Ilva di Taranto.

Indiscrezioni di stampa affermano che il governo ha subordinato il suo eventuale intervento solo se si delineerà l’accordo tra sindacati-azienda sul taglio ai costi del personale. In particolare l’azienda ha previsto 2.037 esuberi solo nel personale di terra, anche se al contempo ha prevista la crescita del lungo raggio con otto-nove nuovi velivoli entro il 2021, un terzo in più di oggi. Obiettivo è migliorare l’organizzazione dei voli e il cosiddetto load factor, ossia la capacità di riempire il più possibile i posti.

I sindacati però sono sul piede di guerra e hanno pronto uno sciopero di 24 ore il 5 aprile prossimo.