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Cosa può succedere ai Btp in caso di taglio del rating sull’Italia

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Cresce l’attesa per il responso dell’agenzia di rating S&P’s, sul rating del debito pubblico italiano, al momento ‘Bbb’, due tacche sopra il livello spazzatura. L’outlook è negativo.

La decisione di S&P (che sarà annunciata domani) segue quella di Fitch dello scorso 7 febbraio, che ha confermato la ‘tripla B’ con prospettiva negativa, mentre l’8 maggio toccherà alle agenzie Dbrs e  Mooody’s.  La prima parte da una valutazione più alta (Bbb high) con prospettiva stabile, la seconda invece (Baa3) è più severa delle prime due e solo un gradino sopra il livello ‘spazzatura’.

Come potrebbero reagire i mercati di fronte a un downgrade del debito pubblico italiano? Nel caso di eventuali downgrade i fondi che investono solo in titoli investment grade potrebbero essere costretti a liquidare le loro posizioni sui titoli italiani.

“Affinché si verifichino vendite ingenti da parte dei grandi investitori internazionali sui titoli di stato italiani, causate da eventuali downgrade del rating italiano, questi ultimi devono essere multipli (più di un notch) e molteplici (da almeno due agenzie): questo perché la maggior parte degli investitori guarda infatti ad un rating medio e, tra le quattro agenzie di rating, solo Moody’s ha quello più basso, al confine tra titoli di “alta qualità” e titoli di “bassa qualità” (per di più ancora con outlook stabile quindi potrebbe come minimo cambiare prima l’outlook e/o mettere in revisione per un downgrade prima di effettuare il downgrade stesso), mentre le altre sono uno (S&P,FItch) o due notch (DBRS) più su” spiegano gli analisti Arca.

Con la decisione della BCE, tuttavia, anche se per assurdo si verificassero i multipli e molteplici downgrade che portassero l’Italia a livello di ‘titoli spazzatura’ , l‘istituto di Francoforte non interromperà gli acquisti sui BTP evitando così il panico sui mercati. La Bce ha già acquistato titoli di stato greci anche se non dotati di rating investment grade da parte di nessuna maggiore agenzia di rating.

Come ricorda Massimiliano Maxia, Senior Fixed Income Product Specialist di AllianzGI

“Il rating di Moody’s è il solo ad essere ad un notch dalla valutazione a junk, sebbene abbia ancora un outlook stabile, mentre le altre agenzie dovrebbero tagliare più notch per arrivare al di sotto dell’investment grade.
Riteniamo abbastanza improbabile che, data l’eccezionalità e unicità della situazione in cui ci troviamo, si arrivi ad un rating junk da parte di tutte e quattro le agenzie.
Per questo è molto importante vedere quale sarà il primo giudizio, ciò quello di S&P, che però è ancora due gradini al di sopra del rating high yield e credo che, se ci sarà una revisione, sarà soltanto di un notch.
Molto importanti saranno anche le decisioni che verranno prese in sede di Unione Europea, perché quanto più le misure che verranno implementate saranno considerevoli, tanto più saranno di aiuto per i paesi percepiti più in difficoltà, come appunto l’Italia”.