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Consulenti finanziari: investimenti più che raddoppiati nel gestito. Crescono i nuovi clienti

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Buone nuove per le reti di consulenti finanziari che nei primi nove mesi dell’anno realizzano una raccolta netta totale pari a 40,9 miliardi di euro con volumi di raccolta che aumentano, pertanto, del 32,3% rispetto all’anno precedente.

Così i consueti aggiornamenti forniti da Assoreti, l’Associazione delle Società per la Consulenza agli Investimenti, secondo cui la crescita è trainata dai risultati realizzati nel comparto del risparmio gestito, pari a 30,5 miliardi, più che raddoppiati su base annua (+115,8% a/a); i volumi di raccolta che hanno coinvolto la componente amministrata del portafoglio sono positivi per 10,4 miliardi di euro, seppure in contrazione (-38% a/a).

Quasi il 30% della raccolta, si legge nella nota di Assoreti, è stata realizzata nel periodo luglio-settembre, con movimentazioni nette per 12,2 miliardi di euro (+42,7% rispetto al terzo trimestre 2020). L’Associazione inoltre rivela una forte propensione all’investimento in soluzioni del risparmio gestito sulle quali  confluiscono risorse nette in crescita (+80,9% a/a) e pari a 9.5 miliardi di euro (il 78,5% della raccolta totale), mentre il bilancio complessivo su strumenti finanziari amministrati e depositi è positivo per 2,6 miliardi, risultando così in flessione (-19,4% a/a).

La valorizzazione del portafoglio dei clienti delle Reti tocca, quindi, un nuovo record con asset che a fine settembre raggiungono un valore equivalente a circa 757 miliardi di euro (+20,1% a/a). La componente gestita del portafoglio (534 miliardi) aumenta del 20,7% su base annua, mentre la valorizzazione degli strumenti finanziari amministrati (104,8 miliardi) cresce del 26,4% a/a e la liquidità (118,5 miliardi) sale del 12,6% a/a.

Da sottolineare anche la crescita dei nuovi clienti delle Reti che da inizio anno sono circa 214 mila, facendo così salire a 4,8 milioni il numero di risparmiatori seguiti dai consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede.

Risparmio gestito: i dati di Assoreti

In merito alla dinamica di crescita dei volumi di raccolta, osservata da inizio anno sulla componente gestita, questa coinvolge tutte le macro-famiglie di prodotto/servizio risultando più robusta nell’osservazione degli organismi di investimento collettivo del risparmio. Le sottoscrizioni nette in Oicr aumentano del 161,6% a/a e raggiungono 12,1 miliardi di euro, concentrandosi in maniera particolarmente rilevante sui fondi comuni aperti di diritto estero.

Nel terzo trimestre, continua Assoreti, vengono realizzati 3,8 miliardi di raccolta netta (+82,7% a/a). Per le gestioni individuali il bilancio da inizio anno è positivo per 5,2 miliardi di euro, con un aumento del 93,1% a/a; tra luglio e settembre la raccolta netta è pari a 1,4 miliardi, risultando in flessione rispetto ai due  trimestri precedenti ma in crescita del 57,5% a/a. I versamenti netti effettuati sui prodotti assicurativi/previdenziali ammontano a 13,2 miliardi di euro, con una crescita del 93,8% a/a; nei tre mesi estivi i premi netti valgono 4,3 miliardi (+88,3% a/a).

Risparmio amministrato: raccolta in titoli cala

In flessione nei primi nove mesi la raccolta in titoli, pari a 2,6 miliardi di euro, in calo del 67,6%  a/a. In rosso il bilancio del terzo trimestre (-343 milioni). Da gennaio il flusso netto di liquidità si attesta a 7,8 miliardi con una flessione dell’11,7% a/a; tra luglio e settembre il risparmio confluito su conti correnti e depositi è pari a 3 miliardi di euro. Così dichiara Paolo Molesini, Presidente dell’Associazione.

“Le competenze delle Reti e il ruolo che l’industria sta assumendo nel tempo, con performance costantemente positive, rientra in un capitolo portante del nuovo corso del risparmio che è sempre più orientato alla progettualità. La crescita a doppia cifra del risparmio gestito dalle Reti prosegue, infatti, di pari passo con l’aumento della domanda di consulenza da parte degli italiani, il che è sinonimo di un servizio pienamente coincidente con le aspettative dei clienti e del sistema Paese. Questo connubio, fatto di competenze all’avanguardia, continuo aggiornamento dei consulenti e fiducia, traduce gli effetti di un’industria che sarà sempre più hub di innovazione sostenibile” .