
La discesa dei tassi in Italia fa bene specie al debito pubblico dice il Centro studi di Confindustria nel rapporto “Dove va l’economia italiana e gli scenari di politica economica” in cui sottolinea come il rendimento del BTp decennale è sceso al minimo storico di 0,82% a inizio settembre da 2,57%nella prima metà del 2019. Tuttavia, rivela il CsC, “è ancora ampio lo spread con le altre grandi economie dell’Eurozona”.
Il calo dei tassi sovrani italiani, se permanente, può determinare benefici importanti anzitutto sulla spesa per interessi sul debito pubblico. Rispetto a una situazione in cui i tassi fossero rimasti nella seconda metà di quest’anno e il prossimo ai livelli della prima metà del 2019, il risparmio è stimabile in 3 miliardi nel 2019 e ulteriori 3,8 nel 2020.
La ricetta per far calare ulteriormente lo spread, afferma il CsC è conquistare la fiducia degli investitori e per farlo occorre adottare “politiche credibili, assicurare una compatibilità tra misure di impiego e di recupero di risorse pubbliche nel medio periodo”.
Il Centro Studi di Confindustria sottolinea come, in merito alla prossima legge di bilancio, il prossimo anno, il 2020, può essere un anno di svolta “a patto che il dividendo dei tassi d’interesse ai minimi storici venga utilizzato per ricreare il clima di fiducia, rilanciare gli investimenti privati e avviare in modo significativo la riduzione del peso fiscale sui lavoratori”. Tutto dipenderà dalle politiche e dalle scelte adottate dal Governo sul blocco dell’aumento Iva in primis.
Ipotizzando uno scenario a politiche invariate che include l‘aumento dell’Iva, il Pil rimarrebbe fermo non solo nel 2019 ma anche nel 2020. Con l’azzeramento dell’aumento dell’Iva il prossimo anno interamente in deficit, il Pil invece crescerà dello 0,4%, stima il CsC.
L’Italia è ancora sulla soglia della crescita zero rischiando di cadere in recessione in caso di nuovi shock e soprattutto dal fronte estero sono sempre possibili, come mostra l’elevatissimo grado di incertezza oggi presente sui mercati.