Economia

Von Der Leyen sfida la Corte tedesca: “Stiamo valutando procedura di infrazione”

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La Germania rischia l’apertura di una procedura d’infrazione a causa dell’aperto conflitto giurisdizionale emerso fra la Corte costituzionale tedesca e la Corte di giustizia Ue sulla legittimità del programma di acquisti di titoli pubblici da parte della Banca centrale europea. La Commissione europea ha ribadito che in materia di diritto comunitario è la Corte di giustizia Ue, avente sede a Lussemburgo, l’unica competente. Pertanto, la sentenza della Corte costituzionale tedesca, che la scorsa settimana ha richiesto alla Bce di fornire spiegazioni sul suo Quantitative easing, non è da considerarsi vincolante per l’Eurotower.

La Corte costituzionale tedesca ha fornito 3 mesi alla Bce per rispondere sulla “proporzionalità” del Qe, le cui conseguenze andrebbero al di là di quelle di politica monetaria e dunque oltre le competenze del mandato della stessa banca centrale. Decorso tale termine, se la risposta non dovesse arrivare (ed è probabile visto il mancato riconoscimento della sentenza da parte delle massime istituzioni Ue) la Corte tedesca ha previsto che la Bundesbank interrompa la sua partecipazione nel programma di acquisti e che venda gradualmente i titoli acquistati nell’ambito del Qe (cioè titoli di stato tedeschi).

Il messaggio della presidente Von Der Leyen

“La recente sentenza della Corte costituzionale tedesca ha messo in luce due questioni dell’Unione europea: il sistema euro e il sistema giuridico europeo”, ha esordito la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen in una dichiarazione ufficiale.

“La Commissione europea sostiene tre principi di base: che la politica monetaria dell’Unione è di competenza esclusiva [Ue]; che il diritto dell’Ue ha il primato sul diritto nazionale e che le sentenze della Corte di giustizia europea sono vincolanti per tutti i tribunali nazionali. L’ultima parola sul diritto dell’Ue è sempre pronunciata in Lussemburgo. Da nessun altra parte”, ha affermato Von Der Leyen.

“Ora stiamo analizzando in dettaglio la sentenza della Corte costituzionale tedesca. E esamineremo i possibili passi successivi, che potrebbero includere l’opzione di una procedura di infrazione”, ha aggiunto la presidente della Commissione senza entrare nel dettaglio delle possibili motivazioni alla base di un’eventuale procedura.

“L’Unione europea è una comunità di valori e di diritto, che deve essere sostenuta e difesa in ogni momento. Questo è ciò che ci tiene uniti. Questo è ciò che rappresentiamo”, ha concluso Von Der Leyen.

La presa di posizione della ex ministro dell’esecutivo Merkel, ora a capo della Commissione, è destinata a far discutere in Germania. La sentenza che denuncia una parziale incostituzionalità del Quantitative easing rischia infatti di inasprire le divisioni fra i conservatori e gli europeisti tedeschi. La minaccia di una procedura di infrazione non potrà che radicalizzare il confronto già in atto.