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Come andare in pensione prima con l’Ape

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ROMA (WSI) – Partito ufficialmente dal 12 aprile 2018 l’Ape volontario, l’anticipo pensionistico per cui è possibile presentare domanda.

L’Inps ha rilasciato la procedura per avanzare richiesta spiegando che l’Ape è rivolto a chi ha già ottenuto il riconoscimento del diritto all’anticipo pensionistico e al momento sono circa 7.000 le domande di certificazione accolte. Nella domanda va indicato sia l’istituto finanziatore del prestito sia l’impresa assicurativa alla quale richiedere la copertura del rischio di premorienza. Per il momento allo’perazione hanno aderito Intesa SanPaolo e Allianz.

Tutti i lavoratori che abbiamo compiuto 63 anni di età e abbiano versato minimo 20 anni di contributi, potranno fare richiesta per ottenere l’Ape. L’Inps ha precisato che i 20 anni di contributi necessari per ottenere il prestito devono essere maturati in una sola gestione. Cosa significa? Non sarà possibile quindi accedere all’Ape se si hanno ad esempio 18 anni di contributi nella gestione dei dipendenti privati e 18 in quella dei dipendenti pubblici mentre è possibile se si hanno contributi per lavoro dipendente e autonomo cumulati per almeno 20 anni.

Come scrive Intesa SanPaolo sul suo sito si tratta di un reddito ponte con durata massima di 43 mesi, versato dalla banca all’ex-lavoratore fin quando quest’ultimo non inizierà a percepire la pensione di vecchiaia e con tasso fisso. La durata del prestito è di 20 anni, ferma restando la possibilità per il richiedente di estinguerlo anticipatamente.

L’Ape sarà erogata in 12 rate al mese e senza tredicesima. La restituzione avverrà nell’arco di 20 anni con detrazione dalla pensione, con 240 rate mensili, tolta la tredicesima che quindi non avrà detrazioni. Quanto costa il finanziamento? L’aggiornamento deve avvenire ogni due mesi e sarà legato a parametri indicati nell’accordo quadro tra ministeri e Abi.