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Cina: per le truffe alla Madoff, sentenza di morte

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Wu Ying, una donna miliardaria (in yuan) e’ stata condannata alla sentenza capitale dalle autorità cinesi per aver messo su uno “schema Ponzi” alla Bernard Madoff, l’americano condannato a 150 di carcere per aver imbastito una maxi-truffa da $52 miliardi. La notizia ha lo scopo di mettere sull’avviso molti altri nuovi ricchi imprenditori d’assalto che approfittano del boom economico in Cina.

Il primo commento a caldo e’ che le autorità di Pechino tendono a candidare il capitalismo “autoritario” (qui in versione comunista) alla nuova possibile forma di capitalismo globale, rispetto ai rischi di degenerazioni tipiche del “free market” americano, che con la Grande Crisi del 2008-2009 ha mostrato tutti i suoi limiti rischiando il collasso.

Wu Ying, 26 anni, “valutata” 3.8 miliardi di yuan (cioè $533 milioni di dollari) era stata accusata di aver raccolto illegalmente denaro tramite un giro di banche “sotterranee”, uno dei tanti outlet di un mercato creditizio parallelo che si sta sviluppando in Cina al di fuori del circuito bancario ufficiale.

Dall’aprile 2006 Wu Ying aveva creato la sua società ombrello, il Bense Group, cominciando a raccogliere depositi illegali sulla base della falsa premessa del pagamento di interessi a tassi molto più alti di quelli offerti dalle banche. La sua attività era cresciuta nella provincia di Zhejiang in città come Yiwu, Dongyang e Ningbo, secondo le accuse del Tribunale del Popolo di Dongyang, città natale della donna. Le somme venivano utilizzate tutte per il suo consumo personale e per uno stile di vita miliardario. Wu Ying aveva cominciato la sua carriera con i classici negozi di lavanderie e lavasecco.