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Cellulare incluso nella tariffa? Metà italiani dice no

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ROMA (WSI) – L’Osservatorio SuperMoney ha condotto una ricerca giungendo a stimare come la maggioranza degli italiani preferisca non abbinare un cellulare nuovo al cambio di piano tariffario. L’inchiesta ha coinvolto circa 12 mila utenti, ed oltre il 60% ha dichiarato che preferisce un piano tariffario fra quelli proposti con le varie offerte Tim, Tre o Wind, per esempio, piuttosto che un’opzione leggermente più onerosa che però includa la possibilità di ricevere un nuovo smartphone.

Il 39% circa del campione ha invece dichiarato di guardare con interesse alla possibilità di prendere un cellulare nuovo in combinato col cambio tariffa, a patto però che il nuovo apparecchio sia un Apple o un Samsung, risultati in cima alla lista dei desideri degli italiani con il 31 e il 48% delle preferenze. A guidare invece la classifica dei modelli prereriti c’è l’iPhone 5 col 23% delle preferenze espresse (seguono i modelli sudcoreani Samsung Galaxy SIII e SIV appaiati al secondo e terzo posto).

Interessante il commento dell’Amministratore Delegato di SuperMoney, Andrea Manfredi, stando a cui il trend rilevato può essere figlio dell’eccessiva rapidità con cui le aziende del settore lanciano nuovi modelli sul mercato: “Probabilmente le case costruttrici hanno adottato un ritmo che adesso è troppo veloce persino per noi, non tanto perché si sia spenta la nostra curiosità, quanto per un tema di sostenibilità economica”

“Avere un cellulare incluso nella tariffa vuol dire spesso impegnarsi in un vincolo troppo oneroso per il consumatore – ha proseguito Manfredi – È vero che il costo dello smartphone, spesso superiore ai 400-500 euro, nel caso dell’abbonamento viene suddiviso in rate, ma si è costretti a restare clienti della compagnia per almeno 24 o 30 mesi per non incorrere in penali salate. Inoltre, in molti casi è indispensabile la carta di credito, sulla quale viene addebitata automaticamente la quota mensile. A conti fatti, se si ha un modello di smartphone non ancora obsoleto, per molti non è conveniente”.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Super Money – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

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