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Catalogna, polizia tenta di impedire referendum: centinaia di feriti

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Per la gente catalana avrebbe dovuto essere un appuntamento storico, quello con il voto per l’indipendenza: invece è stato un giorno macchiato di sangue. Stamattina la polizia spagnola ha cercato di ostacolare con la forza il referendum, incostituzionale per la legge della Spagna.

Secondo quanto riportato dal governo catalano ci sono stati 337 feriti, ma per le autorità i feriti sarebbero almeno 38 feriti di cui 3 gravi. Sarebbero una decina i poliziotti rimasti feriti. Le forze della polizia hanno fatto irruzione in alcuni seggi a Girona e a Barcellona e sequestrato le urne.

Gli scontri tra la Guardia Civil e gli organizzatori “disobbedienti” e i feriti erano prevedibili visti i dubbi e le tensioni sollevati prima del referendum e le accuse rivolte agli indipendentisti catalani di aver voluto sfidare la legge. Molti commentatori catalani favorevoli all’indipendenza dicono che avrebbero preferito che si tenesse un voto vincolante valido, concordato tra il fronte del si e del no, e con dibattiti televisivi e una campagna elettorale che porti a un risultato che tutti siano pronti ad accettare.

Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, aveva promesso che le autorità avrebbero impedito che il referendum si svolgesse, ma nessuno è in grado di prevedere cosa succederà alla fine di una giornata ad alta tensione, tanto meno le conseguenze che al vittoria del Sì potrebbe avere. Si stima che più di cinque milioni di votanti catalani sono pronti a recarsi ai seggi il primo ottobre.

La dura sfida dei leader politici della Catalogna, scrive El Mundo, è “senza precedenti”. Per i promotori del voto il referendum rappresenta una “spinta” che migliorerà il grado di democratizzazione di tutta la Spagna, ma per il Financial Times l’atteggiamento irresponsabile dell’amministrazione in Catalogna è la dimostrazione di un fallimento del modello di devolution spagnolo.

A prescindere da quale sarà il risultato del referendum – a tutti gli effetti una “consultazione illegale” come la definisce l’Economist, cosa succederà sul piano politico rimane un’incognita e nessuno ha un’idea chiara di come sarebbe l’economia di un’ipotetica Catalogna indipendente. C’è chi sostiene che senza l’UE e la Spagna l’economia non riuscirà a sostentare, mentre gli indipendentisti sono convinti che la regione sarà più prospera se potrà agire e funzionare in completa autonomia.

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