Economia

Cashback: parte la stretta sui furbetti. Chi riceve l’alert sull’app IO

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Arriveranno a fine giugno i pagamenti del cashback per i primi sei mesi dell’anno, ossia il rimborso per acquisti effettuati a titolo privato con carte e app di pagamento in negozi, bar, ristoranti, supermercati e grande distribuzione o per artigiani e professionisti, esclusi gli acquisti on line.

Ogni acquisto effettuato con carte e app di pagamento registrate ai fini del Cashback, fa accumulare il 10% dell’importo speso, fino a un massimo di €15 per singola transazione. Il rimborso massimo ottenibile è di 150 euro valido solo se alla fine del periodo si sarà raggiunto il numero minimo di transazioni valide, ossia 50.

Cashback: tempi duri per i furbetti

E in attesa di ricevere i rimborsi, parte anche la stretta contro i furbetti del caskback.

Niente furbetti del cashback. Abbiamo messo a punto il sistema, tramite l’AppIO, per evitare i micro-pagamenti presso lo stesso esercizio commerciale. Una pratica a cui qualcuno ricorreva, in modo scorretto, con l’obiettivo di raggiungere più facilmente il numero minimo di transazioni e scalare la classifica del supercashback.

Così ha annunciato su Facebook la viceministra all’economia Laura Castelli. PagoPa sta inviando un alert a coloro che sono sospettati di aver movimentato transazioni per ottenere un punteggio più elevato per il conseguimento del premio da 1.500 euro, il supercashback in aggiunta ai rimborsi del 10% su massimo 50 transazioni effettuate nel primo semestre 2021.

Un meccanismo di segnalazioni automatica che parte incrociando quattro criteri: l’irrisorietà dell’acquisto, quindi una spesa elettronica di pochi centesimi; il numero elevato delle transazioni irrisorie, la ricorrenza delle stesse e cioè che avvengano tutte lo stesso giorno e a breve distanza di tempo, e il luogo dove avvengono, lo stesso esercizio commerciale.

Se il sistema di PagoPa rileva l’anomalia l’utente riceverà un messaggio proprio nell’AppIo con una richiesta di chiarimenti da inoltrare entro 7 giorni al ministero dell’economia, compilando un modello allegato al messaggio recapitato sull’App. Altrimenti, le transazioni sospette sono cancellate e addio rimborso.