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Brexit: per i top manager, Londra chiederà nuova proroga

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Mentre conservatori e laburisti sono alla ricerca di un accordo (che non arriva) sulla Brexit, i big della finanza non vedono nulla di buono in merito ad una soluzione del divorzio Regno Unito – Ue. Secondo un sondaggio condotto dalla CNBC tra i direttori finanziari di alcuni gruppi sparsi in giro per il mondo, con una valutazione di mercato complessiva di 5 mila miliardi di dollari, la Brexit non sarà risolta entro la fine di ottobre e l’Unione Europea (UE) dovrà concedere un’altra scadenza.

Secondo i risultati del sondaggio trimestrale, pubblicato oggi, il 35,6% dei chief financial officer (CFO) ora vede ancora un’altra estensione della scadenza Brexit come l’opzione più probabile. Il 20% degli intervistati pensa che la Gran Bretagna terrà un altro referendum, mentre il 26,7% pensa che il paese lascerà la data di ottobre con un accordo in atto.

Solo il 2,2% degli intervistati ritiene che la Brexit diventerà effettiva alla fine di ottobre ma senza alcun accordo. Ciò segna un enorme cambiamento di sentimento a partire da febbraio di quest’anno, quando il 40,7% dei chief financial officer pensava che l’opzione no deal fosse quella più probabile.

Nulla di buono arriva anche sul fronte economico. Secondo gli intervistati, Questo trimestre ha rivelato che il Regno Unito è stato l’unico di 11 aree considerate “in calo”. Tutte le altre aree sono state classificate come “stabili”, ad eccezione degli Stati Uniti la cui economia è vista in “miglioramento”.

Nel fine settimana intanto, dopo la batosta subita dai Conservatori nell’ultimo test elettorale locale di questa settimana, Theresa May ha fatto un passo avanti verso i laburisti per tentare di sbloccare una situazione, quella della Brexit, che rischia di appesantirsi ulteriormente nell’eventuale voto europeo.

“Troviamo un accordo di compromesso sull’uscita dall’Ue, ma troviamolo in fretta: possibilmente prima delle Europee di fine mese”  scrive sul Mail on Sunday la premier Tory britannica al leader laburista, Jeremy Corbyn. “Ascoltiamo ciò che gli elettori hanno voluto esprimere, la loro frustrazione, e mettiamo per il momento da parte le nostre differenze. Troviamo un accordo”.