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Borse traballano: corsa record in Usa, torna spettro 1987

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Seduta negativa per le borse mondiali. In Europa pesano le incertezze politiche nell’anno delle Superelezioni, con Robobank che osserva come le tensioni sui bond francesi sono destinate a salire finché Marine Le Pen avrà chance di vittoria alle presidenziali di aprile-maggio.

Dopo aver aggiornato i record per dieci volte è naturale aspettarsi che il listino delle blue chip americano si prenda una pausa per rifiatare. Le Borse a Wall Street hanno chiuso miste ieri, ma il Dow Jones ha messo a segno un’altra performance positiva che gli è valsa la striscia positiva piu’ lunga dai primi di gennaio di 30 anni fa. Il 1987 è l’anno che è diventato famoso per il crac dei mercati di ottobre. Il Dow Jones ha guadagnato 34 punti a quota 20.810, mentre l’indice allargato S&P 500 è salito di un punto in area 2.363. Il paniere dei tecnologici del Nasdaq, debole tutta la seduta, ha perso 25 punti 5,835.

“Dobbiamo prepararci a una fase di pausa se non a una di correzione. Siamo su livelli estremi di ipercomprato“, dice alla Cnbc Steve Massocca, managing director di Wedbush Securities.

A Piazza Affari, dove dominano le notizie societarie legate alle trimestrali tra cui quelle di Leonardo e Saipem, è da tenere sotto osservazione l’area di supporto di 18.800 segnalata da vari trader come la soglia di demarcazione tra fase rialzista e ribassista. L’indice ieri si è mosso in un range ancora più stretto di quello della seduta precedente, fallendo l’attacco alla soglia dei 19.000 punti e riportandosi a ridosso del livello critico di 18.800 punti.

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