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Borsa Milano vola oltre +2%, banche euforiche

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MILANO (WSI) – Svanito l’effetto placebo delle parole di Ben Bernanke, numero uno della Federal Reserve, la Borsa in Milano è stata spinta in rialzo dai conti positivi delle banche Usa e dalle notizie positive giunte per le concorrenti europee. Secondo i trader a favorire il settore è la revisione da parte della Banca Centrale Europea dei parametri sul collaterale per aumentare il ruolo degli Abs. Il listino italiano chiude così sui massimi della seduta, con il Ftse Mib che ha fatto +2,28% a 16.054 punti. Londra ha guadagnato lo 0,92%, Francoforte lo 0,77%, Parigi l’1,16% e Madrid l’1,84%. Dopo essere scattato sopra i 300 punti base, lo Spread tra Btp e Bund è sceso sotto tale soglia critica.

Digeriti le dichiarazioni da ‘colomba’ di Bernanke e l’allarme sulla frenata cinese, dopo che il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime sul Pil del gigante asiatico, i mercati europei guardano alle notizie provenienti dal fronte societario. Piazza Affari, in particolare, assiste ai rialzi di Fonsai e Pirelli.

Pirelli beneficia del giudizio di JP Morgan. Banche in crescita. Da parte sua Fonsai guadagna più del 7% in due sedute, dopo la notizia relativa all’arresto dei manager e di tutta la famiglia Ligresti.

A livello europeo, sotto pressione il settore tecnologico: Ericsson cede -3,5% dopo che il più grande produttore di attrezzature per reti wireless ha comunicato un bilancio, relativo al secondo trimestre, con vendite inferiori alle attese.

Male anche il colosso dei software SAP, che perde -4% circa, dopo che il giro d’affari software e gli utili operativi si sono confermati, anche in questo caso, deludenti. SAP ha sottolineato inoltre che il rallentamento della Cina sta pesando sul suo fatturato; il colosso ha dichiarato di prevedere vendite software in crescita +10% nel 2013, contro il precedente outlook +11/+13%.

Dal fronte economico, reso noto il dato sulle vendite al dettaglio del Regno Unito, +0,2% a giugno rispetto al +0,3% atteso. Confermata in Italia la profonda crisi del mercato dell’edilizia.

Tornando a Bernanke, nel discorso il numero uno della Fed ha affermato che “visto che gli acquisti di asset dipendono dagli sviluppi economici e finanziari, questi non seguono alcun percorso prestabilito”, mettendo in evidenza tra l’altro che l’economia risulta sensibile a nuovi eventuali shock.

Bernanke ha ripetuto comunque le sue previsioni di metà giugno, affermando che la Fed anticipa che sarà appropriato iniziare a moderare il ritiro degli acquisti “alla fine di quest’anno”, per terminarli “attorno alla metà dell’anno” prossimo. Tutto dipende tuttavia dagli sviluppi economici.

“L’audizione di Bernanke è stata in linea con le attese e con quanto ha detto nelle ultime due settimane – ha commentato in una intervista a Bloomberg Binay Chandgothia, gestore di portafoglio con sede a Hong Kong presso Principal Global Investors – mentre le autorità cinesi sembrano accettare una traiettoria di crescita più lenta e non sembra abbiano intenzione di intervenire con misure di breve termine”.

L’indice Nikkei ha testato in ogni modo il record in otto settimane salendo +1,32%; Hong Kong -0,18%, Shanghai Composite Index -1,08%, Kospi coreano -0,64%, indice australiano S&P/ASX 200.

BTP ITALIA – Lo spread tra Btp e Bund a 10 anni è calato -1,54% a 294 punti base, a fronte di rendimenti sui BTP decennali -1,56% al 4,46%.

PIAZZA AFFARI – Sul Ftse Mib molto richieste le banche. Monte Paschi ha chiuso in rialzo dell’1,66% dopo che e’ arrivata una bella scossa dall’assemblea degli azionisti della banca. È stata infatti tolta la soglia del limite del 4% per i soci privati: ora il gruppo potra’ passare in mani estere. Fonsai avanza ancora dopo la notizia dell’arresto dell’intera famiglia Ligresti. Balza anche Pirelli, in controtendenza Telecom Italia.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro -0,11% a $1,3109. Il cambio dollaro yen si attesta a 100 (+0,43%), euro-franco svizzero +0,07% a 1,2361. Euro/yen +0,28% a JPY 131,05.

Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio -0,15% a 106,32 dollari al barile. Il prezzo dell’oro +0,20% a 1.280.