Azionario in attesa del discorso del presidente Usa Donald Trump al Congresso. Secondo alcune indiscrezioni riportate da NBC, il presidente utilizzerà il suo primo intervento al Congresso per presentare il tanto atteso bazooka fiscale, ovvero il piano di politica fiscale super espansiva, che dovrebbe comprendere misure per aumentare le spese per le infrastrutture e poderosi tagli alle tasse. In un’intervista alla Cnbc, il segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin ha sottolineato come la riduzione del peso fiscale che l’amministrazione Trump si appresta a varare dovrebbe riportare il Pil Usa a crescere a un ritmo pari, se non superiore al 3%.
A Piazza Affari e in particolare sul Ftse Mib, si scatenano gli smobilizzi su Generali, dopo la decisione di Intesa SanPaolo di rinunciare alla scalata sul colosso assicurativo triestino. Il mercato apprezza la mossa della banca guidata da Messina, il cui titolo non riesce a fare prezzo in avvio di seduta, con un balzo teorico +6%. Entrato negli scambi punta poi con decisione verso l’alto, anche sulla scia di un giudizio positivo di Citigroup che ha confermato il rating buy e il prezzo obiettivo a 2,7 euro. Il rally di Intesa fa da assist alla Borsa di Milano, che si conferma la migliore tra quelle europee.
Sui temi europei, occhio alle quotazioni di Deutsche Boerse, in calo sulla borsa di Francoforte, sulla scia dei timori degli investitori sul collasso dell’accordo di fusione con l’Lse, dopo che il gruppo londinese ha affermato che è improbabile che l’Unione europea approvi l’accordo. Con un comunicato stampa, Lse ha affermato che la Commissione Ue ha chiesto all’LSE di vendere il 60% che LSE ha nella piattaforma di trading di reddito fisso MTS. In generale, riguardo agli altri listini, l’attesa per le misure di Trump non ha sostenuto i mercati asiatici, con il Nikkei della borsa di Tokyo, che ha chiuso in calo -0,9% circa.
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Dopo qualche minuto dall’inizio delle contrattazioni Intesa SanPaolo rientra negli scambi. La decisione di dire no a Generali affonda le quotazioni di quest’ultima, che arretrano di oltre -4%.
Sotto pressione le quotazioni di Deutsche Boerse, sulla scia delle ultime novità che rischiano di far collassare l’accordo con l’Lse. Il gruppo londinese ha affermato che è improbabile che l’Unione europea approvi l’accordo. Con un comunicato stampa, Lse ha affermato che la Commissione Ue ha chiesto all’LSE di vendere il 60% che LSE ha nella piattaforma di trading di reddito fisso MTS. Una richiesta che la piattaforma londinese non intenderebbe soddisfare.
Generali si conferma tra i titoli peggiori in Europa, insieme a Deutsche Boerse.

Intesa SanPaolo e Banco BPM si confermano invece tra i titoli migliori dello Stoxx Europe 600, l’indice di riferimento dell’azionario europeo.

Così hanno terminato la sessione i principali indici azionari Usa, lo scorso venerdì. Il Dow Jones è salito per l’undicesima sessione consecutiva. Non accadeva dal 1947.

In Asia, la sessione è stata prevalentemente negativa.

A Piazza Affari e in particolare sul Ftse Mib, si scatenano gli smobilizzi sul titolo del Leone di Trieste, che registra una flessione superiore a -4%, a 13,51 euro, mentre Intesa SanPaolo avanza di oltre +5%, a 2,182 euro. Occhio al giudizio positivo di Citigroup su Intesa SanPaolo, con il colosso di Wall Street che ha confermato il rating buy e il prezzo obiettivo a 2,7 euro.
Sterlina sotto pressione, scende al minimo in 12 giorni dopo le indiscrezioni secondo cui alcuni politici separatisti della Scozia sarebbero pronti a presentare domanda per un nuovo referendum sull’indipendenza del Regno Unito. Le indiscrezioni sono riportate dal The Times che scrive che la premier britannica May “potrebbe rifiutare (la richiesta) e rischiare una crisi costituzionale o accettarla e mettere potenzialmente in pericolo il futuro del Regno Unito”.
Sotto pressione l’azionario europeo, misurato dall’indice di riferimento Stoxx Europe 600. Non ha grande presa la pubblicazione della fiducia in Eurozona misurata dall’indice sul sentiment della Commissione europea. Il dato è salito a febbraio da 107,9 a 108, rimanendo praticamente invariato. Borsa Milano rimane solida, con il Ftse Mib che avanza +0,75%, a quota 18.736,71 punti. Tra i titoli migliori, Intesa SanPaolo, che ha deciso di rinunciare a Generali e che sale di oltre +5%. Molto bene anche Bper Banca +4,69% e Banco BPM +4,16%. Tra i titoli peggiori, Generali -3,62%, Saipem -1,5%, Mediobanca -1,48%, Ferragamo -0,91%.

Lieve allentamento delle tensioni sul mercato dei titoli di stato francesi, con lo spread Francia-Germania a 10 anni che fa dietrofront. Ritracciamento anche per lo spread Italia-Germania a 10 anni, che cede -1,68% a 194,34 punti, con i tassi sui BTP decennali in calo -1,30% al 2,14% e quelli sui Bund tedeschi in rialzo di oltre +3% allo 0,19%.

Cautela di Wall Street, in vista del discorso che il presidente Usa Donald Trump proferirà domani, al Congresso Usa.

Warren Buffett, presidente e amministratore delegato di Berkshire Hathaway, ha reso noto di aver più che raddoppiato la propria partecipazione nel capitale di Apple, nel periodo compreso tra l’inizio del 2017 e la pubblicazione degli utili della sua società. Con gli ultimi acquisti, Buffett detiene ora una quota pari al 2,5% del flottante di Apple, che diventa così ufficialmente il secondo maggior investimento di Berkshire Hathaway, dopo quello in Coca-Cola.
Sempre nella sua intervista rilasciata alla Cnbc, Buffett ha rivelato che Berkshire ha guadagnato quasi $1 miliardo con la sua partecipazione nel colosso chimico Dow Chemical.
Ritracciamento per le quotazioni dell’oro, che tuttavia viaggiano vicine al record in tre mesi e mezzo. Tra le spiegazioni del rialzo delle quotazioni, quella che vede gli investitori scommettere su un calo futuro del dollaro, sulla scia delle dichiarazioni da ‘guerra valutaria’ arrivate dall’amministrazione di Trump.
I future sui principali indici di Borsa in Usa scambiano in rosso e fanno pensare a un avvio in negativo per Wall Street.
La performance odierna dei principali rapporti di cambio.

Nel mese di gennaio, gli ordini dei beni durevoli degli Stati Uniti sono saliti dell’1,8%. Tuttavia, il rialzo è stato provocato quasi interamente dal balzo degli ordinativi per aerei militari e commerciali, stando a quanto risulta dai dati del dipartimento del Commercio. Il dato è stato lievemente migliore delle attese: gli analisti avevano previsto un rialzo +1,6%-1,7%. Escludendo la componente dei trasporti, il dato ha segnato un calo -0,2%, il primo al netto dei trasporti in sei mesi. Il risultato è che il trend degli ordinativi core aventi per oggetto beni capitali – valore chiave per monitorare il trend degli investimenti – è stato negativo, con un ribasso a gennaio dello 0,4%: è stata la prima flessione in quattro mesi.
Prosegue il calo della sterlina nei confronti delle principali valute. La moneta britannica è attaccata dai sell a causa della minaccia di un nuovo referendum in Scozia per l’indipendenza dal Regno Unito.
Avvio poco mosso per gli indici azionari Usa, in attesa del discorso che Trump proferirà al Congresso nella giornata di domani.

Grazie alla corsa di Banco BPM e Intesa SanPaolo, il listino Ftse MIB italiano ha guadagnato l’1,71%, facendo meglio del resto d’Europa. L’indice Eurostoxx50 segna +0,24% a fine seduta,
Nella giornata che ha segnato la fine delle potenziali trattative tra Intesa SanPaolo e Generali, la prima è stata premiata dai trader e ha chiuso la seduta a +5,5%, mentre Generali è sola nella parte bassa del listino, segnando un -2,8% – unico titolo negativo a Milano. Molto bene anche Leonardo, Bper Banca, Exor, Yoox e Unipol.
Tra gli altri mercati, il contratto sul petrolio Wti scambia in modesto progresso a 54,2 dollari al barile, mentre sul Forex il cambio euro dollaro si attesta poco sotto quota 1,062. L’euro è in lieve rialzo sul dollaro ma resta schiacciato dai timori di una vittoria alla presidenziali francesi della candidata anti europeista Le Pen, favorevole all’uscita della Francia dalla moneta unica.
Tra gli altri mercati, il contratto sul petrolio Wti scambia in modesto progresso a 54,2 dollari al barile, mentre sul Forex il cambio euro dollaro si attesta poco sotto quota 1,062. L’euro è in lieve rialzo sul dollaro ma resta schiacciato dai timori di una vittoria alla presidenziali francesi della candidata anti europeista Le Pen, favorevole all’uscita della Francia dalla moneta unica.
Grazie alla corsa di Banco BPM e Intesa SanPaolo, il listino Ftse MIB italiano ha guadagnato l’1,71%, facendo meglio del resto d’Europa. L’indice Eurostoxx50 segna +0,24% a fine giornata.
Intesa SanPaolo, dopo rifiuto Generali non fa prezzo. Titolo +6% teorico.