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Borsa Milano in rosso, pesa stacco dividendi

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MILANO (WSI) – Chiusura in forte calo per Piazza Affari con il Ftse Mib che lascia sul terreno l’1,33% a 21.694 punti. Pesa lo stacco della cedola per alcune blue chip, tra i grossi calibri si segnalano A2A, Enel, STM (trimestrale) e Terna (saldo del dividendo relativo all’intero esercizio). Il rendimento complessivo di quest’ultima sfiora il 5%.

Lieve miglioramento dello spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco. Il differenziale termina a 147 punti rispetto ai 149 della chiusura di venerdì con il rendimento del titolo italiano che torna sotto la soglia del 2,80%.

Sul fronte dei cambi, l’euro tratta a 1,3593 dollari (1,3597 venerdi’ sera) e a 138,54 yen (138,79). Il dollaro/yen segna 101,91 (102,06). Il petrolio perde lo 0,59%: il contratto di riferimento del Wti è scambiato a 106,24 dollari al barile.

Sotto i riflettori ancora Mps, sempre all’insegna della volatilità, con il titolo che nel finale realizza un buon recupero e termina in calo dell’1,19%. Al primo giorno dell’aumento da 750 milioni in calo anche Bper che registra una flessione di 2 punti e mezzo.

Tra i titoli principali poche variazioni positive. Tra queste Eni che nel finale riduce i guadagni terminando con un +0,20%. Maglia rosa tra le blu chip è Finmeccanica con un balzo del 2,60% ancora sulla scia del nuovo assetto varato dal cda e per l’operazione in Francia con la vittoria dell’offerta di GE per Alstom.

Gli occhi sono inoltre rimasti puntati su Mediaset (-2,3%), nell’attesa della decisione della Lega Calcio per attribuire i diritti tv del periodo 2015-2018.

In Eurozona, sorprende in negativo la stima flash della fiducia dei consumatori. A giugno è peggiorata a quota -7,4 da -7,1 contro un consenso che la dava in miglioramento.

Lieve calo dell’indice PMI a giugno nell’area euro. Mentre la Germania continua a crescere la Francia registra una flessione, con il divario tra paesi virtuosi e meno virtuosi che continua ad allargarsi. L’indice composto del blocco a 18 si è attestato a 52,8 rispetto ai 53,5 di maggio. Il dato è peggiore rispetto alle stime degli analisti che prevedevano un marginale miglioramento.

Buone notizie sono arrivate invece dal fronte asiatico, con la Cina che ha riscontrato un miglioramento inaspettato dell’attività manifatturiera. L’incremento è stato il più consistente degli ultimi sette mesi. Per il Giappone, invece, il Pmi ha registrato un progresso che non si vedeva da tre mesi.

Al momento l’indice MSCI Asia Pacifico guadagna lo 0,4% a quota 145,23. Tutti e 10 i settori tranne 2 avanzano mentre cinque titoli azionari scambiano in positivo per ogni quattro che viaggia in rosso. La Borsa di Tokyo fa +0,13%.

Nella seconda parte dell’anno l’attività manifatturiera dovrebbe essere superiore a quota 50, un livello che divide la fase di contrazione da quella di espansione. Ci sono le basi per un’accelerazione molto buona della crescita nel secondo semestre dell’anno.