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Borsa Milano chiude negativa in un’Europa poco mossa

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NEW YORK (WSI) – Seduta all’insegna dell’incertezza per Piazza Affari, in un clima di cautela che
domina anche sulle altre borse europee alla luce delle tensioni in Ucraina e in Medio Oriente.

Le banche – pur con qualche eccezione – offrono un moderato sostegno al listino milanese, mentre tra i ribassi si segnala il tonfo di Stm dopo i risultati. L’indice FTSEMIB chiude in calo dello 0,2%,
l’Allshare dello 0,18%. Volumi nel finale intorno a 2 miliardi di euro.

In lieve aumento le principali piazze europee: Parigi +0,16%, Francoforte +0,20%, Londra +0,04%.

Tra i singoli nomi, Stm lascia sul terreno il 5,9% dopo dati del secondo trimestre sostanzialmente in linea, ma una guidance per il terzo trimestre sotto le aspettative. Sul fronte opposto svetta Buzzi Unicem con un rialzo superiore al 3% sulla scia della promozione di Equita, che l’ha inserita nel portafoglio principale con la raccomandazione di “buy”.

Bene le banche. Moderatamente debole Telecom Italia, partita positiva sulle ipotesi stampa di una integrazione di Tim Brasil con Gvt ma poi sgonfiata già a fine mattina. Contenuto intorno al mezzo punto percentuale anche il calo di Fiat, che non ha mostrato particolari reazioni alla notizia che Proxi Advisor Iss consiglia di votare contro la fusione con Chrysler alla prossima assemblea straordinaria del
primo agosto.

Spinti dal maggiore rialzo in due sedute degli ultimi quattro mesi mesi della Borsa cinese a Hong Kong, le piazze finanziarie asiatiche hanno guadagnato terreno.

Il dollaro, da parte sua, si rafforza contro l’euro dopo un avvio fiacco contro le principali valute rivali in coda alle speculazioni che le due maggiori economie al mondo continueranno a trascinare la crescita mondiale. Continua la corsa della rupia indonesiana dopo le elezioni mentre i prezzi del greggio ritracciano.

L’indice MSCI della regione Asia Pacifico avanza dello 0,4% estendendo i massimi di sei anni. Si prospetta la chiusura sui livelli più alti dal 6 giugno 2008. Da parte sua, il listino Hang Seng fa segnare un +1,8%. Chiude in lieve calo la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei dei 225 titoli guida perde lo 0,10% a 15.328,56 punti.

L’inflazione Usa ha subito un rallentamento mese su mese, il che riduce le possibilità di un rialzo dei tassi anticipato rispetto ai tempi previsti. Dopo le dichiarazioni di Yellen, c’è chi già parlava del primo trimestre dell’anno prossimo.

A favorire la Borsa cinese sono le speculazioni circa un intervento del governo per stimolare la crescita e mettere in sesto il mercato immobiliare, anche se il paese potrebbe affrontare il secondo default dei suoi bond.

Sul versante geopolitico l’Ue valuta nuove sanzioni contro la Russia per limitarne l’accesso ai mercati finanziari.

Apertura stabile per lo spread tra Btp e Bund decennali. Il differenzaile tra i titoli di Stato italiani e tedeschi si attesa a 161 punti con un rendimento del 2,77%.

Sugli altri mercati, sul valutario euro in ribasso sul dollaro, che sale ai massimi di otto mesi. All’avvio degli scambi sui mercati valutari del vecchio continente, la moneta unica vale 1,3468 sul biglietto verde. Ieri, secondo le rilevazioni della Bce, l’euro veniva scambiato a $1,3481.

Tra le materie prime, petrolio in calo sui mercati. Il greggio Wti con consegna a settembre scende a 101,79 dollari al barile (-60 centesimi). I contratti con consegna ad agosto, scaduti ieri, avevano chiuso a 104,4 dollari. Arretra anche il Brent a 107,13 dollari (-20 centesimi).

Oro in lieve calo sui mercati asiatici. Il metallo con consegna immediata scende a quota 1307 dollari l’oncia rispetto ai 1312 segnati ieri quando le quotazioni erano poi scese progressivamente in area 1307 dollari. Livelli sempre più lontani dai prezzi raggiunti il 10 luglio quando avevano toccato i 1345 dollari, il massimo da marzo, per poi iniziare una serie di ribassi.