Borsa in crisi esistenziale, attanagliata dai dubbi sulle capacità di Donald Trump di mettere in pratica l’ambiziosa agenda politica pro crescita dopo la debacle sulla riforma del sistema di assistenza sanitaria tutta interna al suo partito, che gode di una maggioranza ampia al Congresso. Per molti commentatori di Borsa la luna di miele tra i mercati e il presidente Usa è finita. A livello settoriale, sembra finita la festa per i bancari: appiattimento della curva dei rendimenti e tassi sempre bassi rispetto alla norma non favoriscono la redditività delle banche.
Ieri la Borsa americana ha ceduto terreno nella prima seduta piena dopo che la Camera dei Rappresentanti ha deciso di ritirare all’ultimo momento il voto sul disegno di legge di riforma dell’Obamacare. Il Dow Jones a un certo punto della giornata cedeva anche più di 100 punti ed è ufficialmente impelagato nella striscia negativa più lunga dal 2011: è da ben otto sedute che non riesce a fare meglio della vigilia. In Europa e in Asia l’azionario prova a rifarsi: la Borsa di Tokyo ha rimbalzato e chiuso in progresso. Tra gli altri mercati, euro in ripiegamento sul valutario.
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Il Liveblog è terminato
Snap, protagonista dello sbarco in Borsa più importante dai tempi di Twitter nel settore hi-tech, è avanzato di quasi il 5% ieri in Borsa dopo che una serie di broker ha avviato la copertura sui titoli della App di messaggeria, foto e video, con un giudizio positivo.
L’Ipo più grossa degli ultimi tre anni è stata accolta dai mercati con calore nel primo giorno di contrattazioni, ma da quel momento Snap ha vissuto un periodo di alti e bassi. I rating di Buy affibbiati al titolo hanno aiutato. Prima dell’inizio di questa settimana, Snap era una delle peggiore azioni a Wall Street con 600 milioni di dollari di titoli shortati.
Gli investitori in azioni e valute cercano di scrollarsi di dosso i timori per il primo grande insuccesso politico di Trump sull’health-care e preferiscono concentrarsi sui prossimi traguardi del governo Usa.
Sul fronte obbligazionario i rendimenti a due anni del Bund tedesco hanno raggiunto i massimi di due mesi a -0,685% forti di un rialzo di circa due punti base.
Il rand sudafricano e anche i bond del paese sono in difficoltà ed estendono le perdite della vigilia dopo che il presidente del paese Jacob Zuma ha chiesto al ministro delle Finanze Pravin Gordhan, impegnato in un road show con gli investitori stranieri, di rientrare in patria prima del previsto, alimentando le voci circa la volontà del leader sudafricano di effettuare un rimpasto di governo.
Snap, protagonista dello sbarco in Borsa più importante dai tempi di Twitter nel settore hi-tech, è avanzato di quasi il 5% ieri in Borsa dopo che una serie di broker ha avviato la copertura sui titoli della App di messaggeria, foto e video, con un giudizio positivo.
L’Ipo più grossa degli ultimi tre anni è stata accolta dai mercati con calore nel primo giorno di contrattazioni, ma da quel momento Snap ha vissuto un periodo più di bassi che di alti. I rating di Buy affibbiati al titolo hanno aiutato. Prima dell’inizio di questa settimana, Snap era una delle peggiore azioni a Wall Street con 600 milioni di dollari di titoli shortati.
Pillole dai mercati:
– Ericsson scivola in Borsa dopo aver annunciato che i costi di ristrutturazione saranno il doppio del previsto
– Dopo i dati sul calo del fatturato all’industria in Italia, l’occhio degli investitori europei si sposta sul discorso di Yellen di oggi.
– I risultati pubblicati ieri da Cairo Communication vengono giudicati “lievemente sotto le attese” dagli analisti di Equita SIM, ma con un buon andamento industriale. Prezzo obiettivo alzato del +4% a 5 euro, a fronte dei 4,70 euro della chiusura di ieri.
Pillole dai mercati:
– Ericsson scivola in Borsa dopo aver annunciato che i costi di ristrutturazione saranno il doppio del previsto
– Dopo i dati sul calo del fatturato all’industria in Italia, l’occhio degli investitori europei si sposta sul discorso di Janet Yellen di oggi.
– I risultati pubblicati ieri da Cairo Communication vengono giudicati “lievemente sotto le attese” dagli analisti di Equita SIM, ma con un buon andamento industriale. Prezzo obiettivo alzato del +4% a 5 euro, a fronte dei 4,70 euro della chiusura di ieri.
In Italia a gennaio i nuovi ordini all’industria hanno subito una contrazione del 2,9% su base mensile, contro il -2,6% atteso e in netta inversione di tendenza rispetto al +3% (ritoccato al rialzo da +2,8%) del periodo precedente. I dati non hanno avuto un grande impatto sull’euro, che però perde quota rispetto alla divisa britannica a 0,8625 sterline.
In Italia a gennaio i nuovi ordini all’industria hanno subito una contrazione del 2,9% su base mensile, contro il -2,6% atteso e in netta inversione di tendenza rispetto al +3% (ritoccato al rialzo da +2,8%) del periodo precedente. I dati non hanno avuto un grande impatto sull’euro, che però perde quota rispetto alla sterlina a 0,8625.
Petrolio sempre sotto pressione sui mercati dopo che sono aumentati i dubbi sulle possibilità che venga prorogato di sei mesi l’accordo sul taglio alla produzione. La Russia per esempio ha frenato sull’ipotesi. È da marzo che il greggio è in crisi.
In Europa alcune Borse sono in rosso, ma in media la performance è positiva di un quarto di punto percentuale con Milano che sovraperforma. Bene auto, banche e media.
Gli interventi degli esponenti della Fed hanno messo un freno alla discesa del dollaro Usa, facendo un cenno a un prossimo rialzo dei tassi di interesse in Usa.
L’oro, in rialzo di circa l’8% da inizio anno, sta perdendo slancio negli ultimi tempi: nonostante il balzo degli ultimi due giorni, la prova è negativa nell’ultimo mese. Oggi il metallo prezioso bene rifugio per eccellenza è poco ispirato. Da metà marzo, aiutato dal calo del dollaro, l’oro ha però messo a segno forti guadagni.
In Europa alcune Borse sono in rosso, ma in media la performance è positiva di un quarto di punto percentuale con Milano che sovraperforma. Bene auto, banche, risorse di base e media.
Petrolio sempre sotto pressione sui mercati dopo che sono aumentati i dubbi sulle possibilità che venga prorogato di sei mesi l’accordo sul taglio alla produzione. La Russia per esempio ha frenato sull’ipotesi. È da marzo che il greggio è in crisi.
Gli investitori ci “ricascano” e tornano a comprare titoli azionari per approfittare del calo degli ultimi giorni. Il Dow Jones viene da otto sedute di fila in rosso e i rialzisti dei mercati mondiali provano a rifarsi sotto. I futures sui principali indici della Boras Usa indicano che l’avvio dovrebbe essere positivo anche a Wall Street, mentre il dollaro risale dopo aver testato i minimi di quattro mesi.
Gli investitori ci “ricascano” e tornano a comprare titoli azionari per approfittare del calo degli ultimi giorni. Il Dow Jones viene da otto sedute di fila in rosso e i rialzisti dei mercati mondiali provano a rifarsi sotto. I futures sui principali indici della Boras Usa indicano che l’avvio dovrebbe essere positivo anche a Wall Street, mentre il dollaro risale dopo aver testato i minimi di quattro mesi.
L’andamento dei future è in realtà abbastanza fiacco a Wall Street.
A Piazza Affari a fare da padroni sono i rialzi delle banche, che tanto incidono nel listino, nel giorno della verità per i piani di ricapitalizzazione delle due banche venete in crisi. In calo Recordati appesantita da un declassamento.
Il calo dell’avversione al rischio favorisce i titoli italiani anche sull’obbligazionario, nel giorno dell’asta di Ctz a 24 mesi. Il primo appuntamento con le aste di fine mese ha coinciso con l’abbassamento del tasso lordo, finito in territorio negativo sul minimo da settembre e in prossimità del punto inferiore della serie.
Non è invece il caso dell’emissione tedesca, che ha visto una risalita del rendimento accompagnata da un deciso calo del rapporto di copertura bid-to-cover.
In Europa si mettono in luce alcuni titoli legati alle attività di fusione e acquisizione: Wolseley è il gruppo migliore del listino europeo con un balzo di oltre il 6% sui massimi da dieci, anni dopo aver annunciato un aumento dei profitti del 25% nel primo semestre grazie ad una notevole crescita nel suo mercato di riferimento, gli Usa.
La compagnia petrolifera portoghese Edp intanto sale del 4,2% dopo aver detto che acquisterà il resto della sua sussidiaria per le energie rinnovabili Edp Renovaveis., che schizza di quasi il 10%, aiutando la borsa portoghese a sovraperformare le altre piazze europee con un +2,2%.
Da parte sua la svizzera Dufry guadagna il 3,5% dopo un report secondo cui la conglomerata cinese Hna sarebbe in colloqui per acquisirne una quota. Banco Popular segna +3%, miglior titolo tra le banche, dopo che un giornale spagnolo ha scritto che il nuovo numero uno dell’istituto Emilio Saracho sta pensando di vendere una quota a Libra Group.
Donald Trump su Twitter ha fatto sapere tramite uno dei suoi mezzi di comunicazione preferiti, Twitter, che Ford farà un annuncio importante oggi. Si attende un grosso investimento in tre impianti del Michigan. Trump dice che “le case automobilistiche stanno tornando negli Stati Uniti: posti di lavoro! posti di lavoro! posti di lavoro!”
Donald Trump su Twitter ha fatto sapere tramite uno dei suoi mezzi di comunicazione preferiti, Twitter, che Ford farà un annuncio importante oggi. Si attende un grosso investimento in tre impianti del Michigan. Trump dice che “le case automobilistiche stanno tornando negli Stati Uniti: posti di lavoro! posti di lavoro! posti di lavoro!”
I titoli Ford guadagnano più di un punto percentuale nel preborsa americano.
Petrolio sempre sotto pressione sui mercati dopo che sono aumentati i dubbi sulle possibilità che venga prorogato di sei mesi l’accordo sul taglio alla produzione. La Russia per esempio ha frenato sull’ipotesi. È da inizio marzo che il greggio è in crisi.
Donald Trump su Twitter ha fatto sapere tramite uno dei suoi mezzi di comunicazione preferiti, Twitter, che Ford farà un annuncio importante oggi. Si attende un grosso investimento in tre impianti del Michigan. Trump dice che “le case automobilistiche stanno tornando negli Stati Uniti: posti di lavoro! posti di lavoro! posti di lavoro!”
I titoli Ford guadagnano più di un punto percentuale nel preborsa.
In Europa si mettono in luce alcuni titoli legati alle attività di fusione e acquisizione: Wolseley è il gruppo migliore del listino europeo con un balzo di quasi il 6% (+5,88%) sui massimi da dieci, anni dopo aver annunciato un aumento dei profitti del 25% nel primo semestre grazie ad una notevole crescita nel suo mercato di riferimento, gli Stati Uniti.
L’impresa portoghese petrolifera Edp intanto corre del +4,2% dopo aver detto che acquisterà il resto della sua sussidiaria per le energie rinnovabili Edp Renovaveis., che dal canto suo schizza di quasi il 10%, aiutando la borsa portoghese a sovraperformare le altre piazze europee con un +2,2%.
Da parte sua la svizzera Dufry guadagna il 3,5% dopo un report secondo cui la conglomerata cinese Hna sarebbe in colloqui per acquisirne una quota. Banco Popular segna +3%, miglior titolo tra le banche, dopo che un giornale spagnolo ha scritto che il nuovo numero uno dell’istituto Emilio Saracho sta pensando di vendere una quota a Libra Group.
Apertura poco variata a Wall Street con gli investitori che guardano con attenzione ai possibili nuovi dettagli sulle prossime azioni della Casa Bianca e della Fed, i cui esponenti tra cui la presidente Janet Yellen terranno interventi di politica monetaria in giornata.
Il Dow Jones cede circa 10 punti, appesantito dai cali di Boeing ma sostenuto da Goldman Sachs e Caterpillar. L’indice S&P 500 scambia sulla linea della parità con i rialzi del settore energetico che compensano i cali del comparto tlc. Il Nasdaq è in marginale rialzo.
Secondo le indiscrezioni di Politico, Donald Trump non aspetterà l’anno prossimo per varare una spending review e agirà a partire già dall’anno fiscale in corso. Il presidente Usa tenterà di ottenere $18 miliardi di tagli alle spese governative: colpiti saranno tutti i dipartimenti, dall’istruzione ai programmi di salute mentale.
La mossa di Trump, una modifica in corsa del budget 2017, minaccia di provocare un’interruzione delle attività delle agenzie federali principali, il cosiddetto shutdown. Il tutto mentre il governo Usa ha un mese di tempo per evitare di ritrovarsi senza finanziamenti.
Tra le materie prime i contratti sul petrolio del Brent hanno testato i massimi di una settimana a quota 51,46 dollari al barile, i livelli più alti dai 52,22 dollari al barile di una settimana fa. Il contratto sul Wti ha toccato il picco di 48,40 dollari, il livello più elevato dal 23 marzo, quando i prezzi hanno toccato quota $48,48.
Indici di Wall Street sempre in cerca di direzione.
Chiusura positiva per le Borse europee principali.
Tra gli altri mercati, il contratto sul petrolio Wti ha guadagnato l’1,7% a quota 48,5 dollari al barile. Sul valutario il tasso di cambio euro dollaro si attesta a quota $1,086. Il dollaro si è stabilizzato dopo la peggiore settimana dall’elezione di Donald Trump alla presidenza Usa a novembre, complici le dichiarazioni di alcuni esponenti di Federal Reserve, che hanno ribadito l’impegno ad alzare ulteriormente i tassi quest’anno
Piazza Affari ha chiuso in rialzo di oltre l’1% (+1,02%) a 20.330,42 punti. Volano Tenaris e Saipem con rialzi del 6,5-7,7%. Buy anche su FCA e Moncler. Maglia nera per Buzzi Unicem (-1,76%).
In Europa nelle sale operative l’idea diffusa quest’oggi è che dopo il flop al Congresso sul testo di riforma del sistema di assistenza medica la scorsa settimana, Donald Trump sia intenzionato e determinato a ottenere risultati convincenti presto, in particolare sulla riforma fiscale “fenomenale” che ha promesso.