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Boom di richieste per bond perpetuo di Unicredit, 5 volte il livello di emissione

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Boom di richieste per il bond prepetuo di UniCredit che ha chiuso il collocamento con richieste per oltre 5 miliardi di euro, quattro miliardi sopra il livello dell’emissione pari a un miliardo di euro. Oltre 300 gli investitori che hanno partecipato al deal.

L’interesse del mercato va ricondotto all’alto rendimento e alla cedola che, dopo un’indicazione iniziale dell’8%, ha chiuso il collocamento al 7,5 per cento. Il titolo dedicato soltanto agli investitori istituzionali e non retail, appartiene alla categoria più rischiosa Additional Tier 1 (AT1) e quindi con un costo maggiore per l’emittente.

“UniCredit – si legge in una nota – ha deciso di procedere con l’operazione allo scopo di continuare a rafforzare la propria base di capitale sfruttando la positiva finestra di mercato”. Gli strumenti di tipologia Additional Tier 1 contribuiranno a rafforzare il Tier 1 Ratio per circa 27 punti base e sono parte del Piano di funding di UniCredit per il 2019. A fronte di una domanda che si è avvicinata a quota 5 miliardi con oltre 300 investitori istituzionali interessati, Unicredit ha potuto abbassare la guidance inizialmente fissata in area 8%. L’importo dell’operazione è stato pari a 1 miliardo di euro e la cedola è stata fissata al 7,50% fino a giugno 2026 senza pagare quindi un premio di emissione rispetto ai livelli di secondario. “Questo rappresenta un restringimento di 50 punti base rispetto alla guidance iniziale di prezzo – si osserva nel comuninicato – uno dei piu’ consistenti per questa tipologia di strumenti At1”.

Il bond sebbene sia perpetuo può essere richiamato la prima volta nel giugno 2026 in seguito ogni cinque anni. Le banche coinvolte nel collocamento sono Credit Agricole, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Ing e UniCredit.