L’inflazione continua a sorprendere al rialzo e a erodere i risparmi di famiglie e imprese, tanto che queste ultime si stanno muovendo per aiutare i propri lavoratori a sostenere i rincari soprattutto delle utenze domestiche, lì dove i contributi statali non arrivano. Molti italiani infatti possono contare su bonus in busta paga, in aggiunta a quelli previsti dal Governo.
In particolare, i bonus e premi ai dipendenti per fronteggiare gli aumenti esponenziali di bollette, carburante e alimenti, si sono moltiplicati dopo che lo scorso settembre il decreto Aiuti bis (dl n.115/2022 convertito in Legge n. 142 del 2022) ha aumentato la soglia di esenzione per i lavoratori fino a 600 euro. La cifra erogata, che spesso supera questo limite, è cumulabile con il bonus carburante, previsto dal decreto Aiuti (art.2 del dl 21/2022), per una soglia di esenzione complessiva di 800 euro.
Bonus in busta paga: le aziende private più generose
Le prime aziende a muoversi sono state quelle più grandi e con maggiori disponibilità economiche, tra cui Brembo, Nordmeccanica, Radici Group, Valentino, Atlante, Sonepar Italia, Labomar.
Ma sono tantissime anche le piccole medie imprese che hanno messo o stanno mettendo in capo risorse per sostenere i propri dipendenti e le loro famiglie: MD, LU-VE Group, Acqua Sant’Anna, Wamgroup, l’acetificio Ponti, Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia, Frittelli Maritime Group, Unox, Carcano, Trafilspec ITS, TreCuori, Enotech, Calzificio Italiano Srl, Targa Telematics, General Membrane, Sereco, Nardi, Industria Trafilati Acciai, Gruppo Piantoni – Gap spa, Energy.
Le aziende più generose del settore finanziario
Nel settore finanziario la portabandiera è stata Intesa Sanpaolo, che ha stanziato un totale di 48 milioni di euro per aiutare tutti gli 82.000 dipendenti del Gruppo, sia in Italia che all’estero, con un bonus da 500 euro cadauno.
Hanno seguito l’esempio Intrum (società di servizi al credito e asset manager che fa capo per il 49% al Gruppo Intesa Sanpaolo), che distribuirà ai propri dipendenti un bonus straordinario di 600 euro; Banca di Cherasco; Banca Centro Calabria, ING Italia e Gardant, operatore leader di mercato in Italia nel settore del credit management, che ha sottoscritto un accordo con i sindacati per l’erogazione di buoni benzina del valore di 200 euro a favore dei dipendenti delle società del Gruppo.
Il settore finanziario in confronto agli altri è avaro
Dall’elenco sopra stilato salta subito all’occhio come nel settore finanziario, gli operatori che finora hanno elargito bonus ai propri collaboratori contro il carovita siano meno.
La motivazione forse è da ricercare nel fatto che quello finanziario è il settore dove gli stipendi sono più alti, in particolare per dirigenti e quadri, come evidenziato dal JP Salary Outlook 2020 condotto dal portale JobPricing in collaborazione con Infojobs. La ricerca certifica che in Italia i settori che pagano meglio sono banche e servizi finanziari (RAL: 43.277 €), farmaceutica e biotecnologie (39.294 €), ingegneria (38.222 €) e Oil & Gas (38.093€). Il settore agricolo risulta invece il meno redditizio: chi lavora nel primario ha una RAL media di 23.795 euro.