Mercati

Bonus ai trader di Wall Street: Goldman Sachs la più generosa nel 2023

Il 2022 si era guadagnato l’appellativo di annus horribilis per i mercati finanziari e, di conseguenza, le principali banche d’affari americane, da JP Morgan a Goldman Sachs, da Bank of America a Citigroup a Jefferies, erano state costrette a tagliare i bonus ai trader di Wall Street, che erano scesi in media del 26% (secondo un rapporto del responsabile fiscale dello Stato di New York, Thomas DiNapoli) ma, in alcuni casi, avevano superato il -40%.

Purtroppo il 2023 non sembra candidarsi come anno del riscatto, perché secondo Bloomberg i bonus rimarranno invariati o beneficeranno solo di un lieve aumento per i banchieri e i trader di Wall Street, sotto i riflettori quest’anno per la crisi delle banche regionali e colpita da una stagione di magra per le fusioni e acquisizioni.

Ad esempio, in JP Morgan resteranno fermi ai livelli dello scorso anno, mentre a Citigroup potrebbero lievemente calare, anche a causa della riorganizzazione in corso nell’istituto, la maggiore da decenni.
Per i dipendenti di Goldman Sachs e di Bank of America i bonus potrebbero invece salire, ma si tratterà in ogni caso di aumenti contenuti che, almeno a Goldman Sachs, potrebbero deludere soprattutto i trader, considerando che i ricavi della divisione sono diminuiti quest’anno.

La nostra filosofia retributiva non è cambiata; siamo sempre concentrati sull’investimento nelle nostre persone, in particolare nei nostri top performer”, ha prontamente ribattuto un portavoce di Goldman Sachs.

La retribuzione nell’attività di trading di Goldman Sachs era già stata un punto critico un anno fa, quando i trader si lamentarono che molti di loro avevano subito un taglio dei bonus nonostante avessero riportato profitti più elevati, tanto che alcuni trader di alto profilo hanno deciso nel corso di quest’anno di abbandonare la banca. Nel complesso, infatti, Goldman Sachs lo scorso anno aveva tagliato profondamente il suo bonus pool, con riduzioni fino al 40%, secondo quanto riportato all’epoca dal Financial Times.

Per correre ai ripari, negli ultimi mesi la leadership di Goldman Sachs ha discusso della necessità di premiare i top performer per non rischiare di perderli a favore di banche rivali, società di private equity o hedge fund.

L’attività di trading di Goldman Sachs è divisa più o meno equamente tra reddito fisso, valute, materie prime e azioni. Nei primi nove mesi del 2023, i ricavi derivanti dal trading azionario sono rimasti stabili, mentre i ricavi sul trading di obbligazioni, valute e materie prime sono diminuiti del 16% rispetto all’anno precedente.
È indubbio dunque che l’attività di trading di Goldman Sachs abbia subito un rallentamento nel 2023, ma alcune aree della divisione commerciale del colosso bancario americano, come il finanziamento delle operazioni azionarie per i clienti degli hedge fund, quest’anno hanno registrato una crescita percentuale dei ricavi a doppia cifra.

Perciò non stupisce che Goldman Sachs voglia aumentare il bonus pool complessivo per i suoi banchieri d’investimento fino al 10% quest’anno, nonostante i copiosi tagli di posti di lavoro attuati tra il 2022 e il 2023, pari a circa 3.640 licenziamenti.

Secondo fonti vicine al management di Goldman Sachs, la banca di Wall Street avrebbe stanziato ben il 10% in più per il suo bonus pool per il 2023, da distribuire soprattutto, come anticipato sopra, ai top performer, che potrebbero arrivare a ricevere bonus più ricchi anche del 30%. Escludendo la categoria dei top, l’aumento medio dei bonus dovrebbe essere a cifra unica.