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BlackRock: “siamo entrati in un nuovo mondo”. Dove investire nel 2024

Ci avviciniamo alla fine del 2023, un anno che grazie al rally avviato dai minimi di ottobre, sta regalando ottime performance ai principali indici azionari e obbligazionari a livello globale. Wall Street si trova a un passo da nuovi massimi storici, un obiettivo già centrato da altri listini come il Dax di Francoforte, mentre il nostro Ftse Mib si è riportato dopo ben 15 anni sopra l’area dei 30.000 punti.

Adesso gli investitori hanno già lo sguardo rivolto al 2024, speranzosi che possa continuare il vigoroso trend rialzista che ha condotto gli indici sui livelli attuali. Proprio per cercare di prevedere i possibili sviluppi macro a livello globale, ci viene d’aiuto BlackRock, che ha presentato il suo outlook per il 2024.

Quali sono gli asset più promettenti per l’anno nuovo secondo il gestore americano? Titoli tecnologici e giapponesi, corporate bond europei e tra i bond emergenti il Messico e l’India.

“Siamo entrati in un nuovo regime”

Si sta delineando un nuovo regime caratterizzato da un’inflazione più alta rispetto all’era pre-pandemica, una politica monetaria più restrittiva e da un’economia stagnante“. Questo è lo scenario delineato già dalle prime battute da Bruno Rovelli, chief investment strategist per l’Italia di Blackrock Investment Institute.

Ma non solo, secondo BlackRock, alcune Mega Forze continueranno a svolgere un ruolo da protagonista anche nel 2024. Ci riferiamo macro tendenze quali:

  • L’adozione dell’intelligenza artificiale (più genericamente l’innovazione tecnologica),
  • La contrazione della forza lavoro (a causa dell’invecchiamento della popolazione nei Paesi sviluppati),
  • La frammentazione geopolitica,
  • La riconfigurazione delle catene di approvvigionamento globali,
  • La transizione energetica verso il net zero,
  • L’evoluzione del sistema finanziario.

Queste Mega Forze determineranno lo scenario di investimento nei prossimi anni, ha sottolineato Rovelli, e potrebbero allo stesso tempo contribuire a mantenere un livello di inflazione più alto rispetto all’era pre-pandemia.

“Tassi persistentemente più alti”

“Dopo l’accelerazione dell’inflazione in seguito alla pandemia, le banche centrali si sono viste costrette ad alzare, anche se in ritardo, rapidamente i tassi di interesse, con la Bce che ha aumentato i tassi di 450 punti base in poco più di un anno”, commenta Rovelli.

Grazie a questi interventi sui tassi, “la crescita dei prezzi si sta rapidamente riportando, sia in Europa che negli Stati Uniti, verso il target del 2%”, un livello fissato come obiettivo dai banchieri centrali e che “in Europa sarà raggiunto nel 2024 a causa della debole attività e dell’impatto della riduzione dei prezzi dell’energia”.

In ogni caso, nonostante il deciso rallentamento della corsa dei prezzi, secondo Rovelli, “la Bce probabilmente manterrà una politica restrittiva e quindi tassi di interesse persistentemente più elevati” (alti più a lungo), mettendo così fine al lungo periodo di tassi a zero.

Ora “i tassi rimarranno strutturalmente positivi anche per compensare l’impatto dei mega trend”, che come ha sottolineato lo specialista di BlackRock, peggiorano il trade-off crescita-inflazione”.

Proprio per questi motivi “non torneremo al mondo dei tassi reali negativi“, sottolinea Rovelli che aggiunge di ritenere che “ci sia troppo ottimismo da parte dei mercati sul taglio dei tassi già nella prima parte del 2024”.

L’impatto sull’economia europea

L’aumento dei tassi di interesse sono stati indispensabili per sgonfiare l’inflazione, ma ciò sta già causando i suoi primi problemi sulle economie. L’economia europea si sta ora infatti normalizzando dopo gli shock degli ultimi anni dovuti prima dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina.

Complessivamente, nel 2024, BlackRock si aspetta che una crescita nominale del Pil dell’area euro più lenta rispetto al 2023.

Pressioni anche sui margini, a causa dei maggiori i costi di finanziamento e per via della crescita dei salari reali che si prevede tornerà positiva nel 2024, dopo esser stata negativa nel 2022-2023.

Investimenti, su chi puntare nel 2024?

BlackRock è molto selettiva sulle diverse aree geografiche, preferendo al momento solo il listino giapponese. Gli analisti Usa hanno un sottopeso generale sul mercato azionario statunitense. Da fine ottobre, infatti, le speranze degli investitori sui tagli dei tassi e un atterraggio morbido dell’economia hanno favorito il rally che abbiamo osservato, ma “vediamo il rischio che queste speranze vengano deluse“, commenta nel report il gestore.

Per questi motivi, BlackRock mantiene un sottopeso generale anche sulle azioni europee, nonostante alcune valutazioni interessanti. Per ad esempio “troviamo alcuni titoli finanziari europei fortemente capitalizzati e con un prezzo interessante in uno scenario di tassi di interesse strutturalmente elevati”, commenta il gestore.

Neutralità anche sull’equity dei paesi emergenti (preferenza per i bond emergenti rispetto alle azioni) e sulla Cina.

Sempre per quanto riguarda l’azionario, occhi puntati sul Giappone, con BlackRock che mantiene sovrappeso proprio sui titoli azionari giapponesi, “nonostante il rischio a breve termine di un potenziale inasprimento delle politiche monetarie”. Teniamo presente che il Nikkei 225 da inizio anno mostra un progresso del +25%, con il listino che quest’anno si è riportato su livelli che non rivedeva da inizio anni ’90.

Anche per il 2024, BlackRock mantiene un sovrappeso sulla mega tendenza dell’intelligenza artificiale, “con gli investimenti multi-paese e multisettoriale incentrati su questo tema che probabilmente sosterranno i ricavi e i margini”.

View sull’obbligazionario

Sul fronte obbligazionario, recentemente BlackRock è passata da sovrappeso a neutrale sui titoli di stato europei.

Dato che i tassi di interesse sono visti alti più a lungo, BlackRock mantiene sovrappeso sui titoli di Stato a breve termine americani, mentre rimane neutrale su quelli americani di lungo termine. Per quanto riguarda i mercati emergenti, BlackRock ha una preferenza per i bond sugli emergenti in valuta forte a causa di rendimenti più elevati.

Infine, “stiamo anche chiudendo la nostra preferenza per Titoli di Stato svizzeri dopo le performance robuste del 2023”.