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“Bitcoin finirà male: minacce da regolamentazione e impatto ambientale”

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La corsa del Bitcoin potrà proseguire, oppure la correzione delle ultime settimane è l’inizio di un nuovo trend ribassista? Oggi, 26 aprile, la criptovaluta per eccellenza è in rialzo del 5,9% a 53.605,36 dollari, un livello ancora lontano dai massimi toccati appena due settimane fa, quando il Bitcoin aveva raggiunto quota 64.829,14 dollari.

Bitcoin alle prese con regolamentazioni e ambiente

Nel corso dell’ultimo fine settimana la criptovaluta ha perso il 17% del valore in seguito alle indiscrezioni secondo le quali il Tesoro americano sarebbe in procinto di introdurre una regolamentazione più stringente sul riciclaggio e sulle istituzioni finanziarie che si servono di asset digitali.
Quanto avvenuto, secondo Stephen Isaacs, presidente dell’investment committee della Alvine Capital, dimostra l’estrema suscettibilità del Bitcoin, di fronte al quale non ci sarebbe un futuro “mainstream”.

“Durante l’ultimo fine settimana ci siamo fatti un’idea di cosa potrebbe accadere se la regolamentazione andasse a colpire a questo prodotto – non lo chiamerò una classe di attività”, ha dichiarato Isaacs a Cnbc, “non so dove andrà a finire, o come andrà a finire, ma finirà”, ha aggiunto l’analista, “e quando accadrà, sarà dura, perché non ci sarà niente” in mano ai possessori di Bitcoin.

A offuscare il futuro della criptovaluta c’è anche il suo gravoso impatto ambientale, ha aggiunto Isaacs. “Se prendiamo sul serio il cambiamento climatico” il Bitcoin non dovrebbe avere un grande avvenire, ha affermato, “questo è un prodotto molto inquinante, e lo diventa sempre di più di minuto in minuto, perché la quantità di energia necessaria per estrarre le unità aggiuntive sta aumentando”.
Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, nella sola Cina l’attività di mining di Bitcoin produrrà 130 milioni di tonnellate di anidride carbonica entro il 2024.

Secondo Isaacs la febbre del Bitcoin trae origine da un contesto nel quale si tende a diversificare “comprando di tutto”; ma la criptovaluta non avrebbe alcun valore intrinseco. “Il Bitcoin è quasi una vittima del suo stesso successo” ha dichiarato Isaacs, “se questo prodotto consentirà il trasferimento di enormi quantità di denaro tra individui in condizioni di completo anonimato, si attirerà contro un’intera generazione di restrizioni regolatorie”.