Società

Befera: no alla detraibilità degli scontrini fiscali

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Roma – Attilio Befera si dice contrario al “contrasto di interessi”, la norma che consente di detrarre gli scontrini, inserita nella delega fiscale. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha espresso il suo orientamento alla presentazione del libro “Il Salasso” di Dino Pesole, giornalista del “Sole24Ore”. Befera ha spiegato poi che “la misura non porta quei vantaggi di cui tutti parlano” e ha affermato di non trovare corretta “l’onestà per convenienza”.
“L’onestà – ha sottolineato ancora Befera – è qualcosa che sa il Padreterno, noi cerchiamo di saperlo ma non riusciamo a stabilirlo. La trasparenza sì che si può stabilire”.

E ha poi ricordato che il sistema fiscale italiano “non è assolutamente semplice: in quarant’anni di manipolazioni è diventato supercomplesso”. Quanto al rapporto con i contribuenti, Befera ha assicurato: “Lavoriamo da quattro anni con gli uffici perché ci sia massima correttezza nel rapporto con i cittadini. Il primo problema del cittadino è essere ascoltato”.

Fisco, un sistema troppo complicato

“In 40 anni siamo arrivati a un sistema super-complesso, soprattutto lato imprese. Ci sono, per esempio 704 agevolazioni, ancora un numero esagerato”, ha continuato ancora Befera, facendo notare però che l’Agenzia sta lavorando molto sul fronte semplificazione: “Abbiamo cambiato 60 comunicazioni, esaminato 108 adempimenti per cittadini e imprese, stiamo parlando con le categorie e se possibile procederò per via amministrativa immediatamente. Altrimenti chiederò un intervento al governo”.

Anche sul Cud Befera esprime la volontà di eliminarlo: “Sto cercando di togliere tutte le cose possibili, ma alcune richiedono interventi normativi”. Sulla trasparenza e la correttezza “sto lavorando da 4 anni – dice – con gli uffici per convincere i funzionari che la prima cosa è l’ascolto”. Infine, Befera interviene sulla tempestività: “Stiamo accelerando molto, ma ci sono problemi giuridici”. In proposito Befera ha detto di voler cambiare la norma per evitare che i ritardi della Pubblica amministrazione nei controlli siano pagati dal contribuente, oppure “bisogna prevedere un forfait”. (TGCOM24)