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Fine QE, parte conto alla rovescia Bce

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Il bazooka monetario è qui per rimanerci, ma non può durare all’infinito. Le politiche monetarie stanno funzionando ma il conto alla rovescia per la fine del QE si sta avvicinando. In assenza di un rallentamento della crescita o di dati deludenti sull’inflazione, sarebbe difficile per Mario Draghi giustificare un prolungamento del piano, ipotesi della quale il direttorio della Bce non ha discusso oggi. “Anche se passerà molto tempo prima che venga avviata una politica monetaria restrittiva, come successo con la BoJ a settembre, gli analisti di State Street scrivono che “questo è l’inizio della fine del sostegno della Banca Centrale al mercato dei titoli di Stato”.

Le conseguenze sui mercati finanziarie, che non scontano ancora una strategia di uscita,saranno per lo più negative. La circostanza “non lascerà indenni i sottoscrittori di obbligazioni governative dei paesi periferici, caratterizzati da un maggior livello di rischio, soprattutto tenendo in considerazione le turbolenze politiche che potrebbero verificarsi – o si sono già verificate – in alcuni paesi “.

Nella riunione di ottobre non è stata discussa in alcun modo una sua estensione. Lo ha detto lo stesso Draghi nella conferenza stampa successiva alla decisione sui tassi, che sono stati lasciati allo zero, come previsto. L’ex governatore di Bankitalia ha anche smentito categoricamente le voci di un potenziale tapering, una strategia di uscita dal programma di acquisto di bond da 80 miliardi di euro al mese. Il banchiere sembrava avere fretta di chiudere e di passare al prossimo appuntamento di dicembre. Nella prossima riunione il board della Bce potrebbe anche annunciare un’estensione di portata e durata del piano di allentamento monetario di Quantitative Easing. Ma la gittata e portata del bazooka verrà aumentata solo “se sarà necessario”, come dice la stessa Bce in un comunicato.

Per prendere tempo in questo senso, la Bce ha istituito una commissione di banchieri incaricata di trovare il modo migliore per apportare modifiche al piano e cambiarne i limiti. Il recente ribasso dei prezzi dei bond ha aiutato Draghi, perché non ha ridotto il parco di titoli acquistabili nell’ambito del piano. La Bce ha deciso come da attese di non apporre modifiche ai tassi di interesse, che rimangono ai minimi storici dello zero. Il tasso per detenere depositi presso i forzieri della Bce è negativo del -0,4%, mentre il tasso marginale è allo 0,25% Ora bisognerà vedere cosa succederà al piano di Quantitative Easing: la reazione dei mercati per ora è negativa con Borse (segui live blog) e bond periferici che calano.