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Bce: bazooka ancora per anni, o forse no

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Forse aveva ragione Credit Suisse quando diceva che Mario Draghi stava bluffando con il suo atteggiamento più aggressivo. Un rappresentante del board della Bce ha fatto dichiarazioni che vanno infatti decisamente controcorrente rispetto all’opinione che si è fatta il mercato secondo cui presto sarà avviato un percorso di normalizzazione dei tassi e delle politiche monetarie estremamente e straordinariamente accomodanti.

Secondo Ilmārs Rimšēvičs, governatore della banca centrale della Lettonia e rappresentante del direttorio della Bce, è presto per staccare la spina al bazooka monetario e – alla luce dell’inflazione ancora debole – i mercati possono aspettarsi misure di sostegno e di iniezione di liquidità massiccia ancora per “un altro paio di anni”.

La notizia ha tramortito in un primo momento l’euro, che estende le sue perdite sul dollaro a metà seduta. In quella che potrebbe sembrare una contraddizione in termini, tuttavia, successivamente è apparsa una notizia contrastante che ha ridato leggermente slancio alla moneta unica.

Un giornalista del Wall Street Journal, che cita funzionari della Bce, sostiene infatti che la banca centrale presieduta da Mario Draghi presenterà nel dettaglio il piano per avviare una strategia di uscita dalle manovre di Quantitative Easing nella riunione del 7 settembre.

Il percorso di riduzione del programma di acquisto di bond da 2.300 miliardi di euro dovrebbe incominciare l’anno prossimo. Draghi, che secondo il gestore di Credit Suisse Michael O-Sullivan non è realmente aggressivo come pretende di essere, proverà a fare chiarezza quando prenderà la parola alla conferenza della Fed di Jackson Hole in agosto.

Alle 13.30 italiane sul Forex il cross euro dollaro cede lo 0,17% a 1,1391 dollari. In precedenza aveva toccato i minimi giornalieri di 1,1370 dollari.