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Bce alzera’ i tassi? Euribor all’1,55%

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la settimana si è conclusa con rialzo del tasso governativo e swap a due anni e con un restringimento degli spread sui paesi periferici ad eccezione del Portogallo. Il differenziale Italia-Germania venerdì si è portato a 183 pb dalla punta massima di circa 220pb. Sul monetario il tasso Euribor continua a salire portandosi a 1,55% da 1,52% della precedente settimana.

L’attenzione degli operatori venerdì è stata focalizzata soprattutto sull’attesa della riunione straordinaria dei ministri finanziari dell’area Euro anticipata a sabato sera. Durante la riunione è stata approvata l’erogazione della quinta tranche di prestito alla Grecia che sarà versata entro il 15 luglio. Il Fmi ha dichiarato che la decisione dell’Eurogruppo permetterà all’Organizzazione di rilasciare la sua quota della quinta tranche da 12 Mld€.

Il prossimo 11 luglio è previsto un ulteriore incontro tra i ministri finanziari per la discussione sul coinvolgimento dei privati nel roll-over del debito greco.

Più articolata la discussione sul nuovo piano di aiuti alla Grecia: secondo il ministro delle finanze tedesco l’approvazione in questo caso potrebbe arrivare entro il prossimo autunno.

Intanto il consiglio dell’Institute of International Finance (IIF) ha iniziato le consultazioni con il settore privato per definire le modalità di partecipazione al rollover o eventualmente di un allungamento delle scadenze senza che si incorra in un “selective default”.

L’agenzia di rating S&P ha però fatto sapere che, se venisse applicato il piano francese, il rollover del debito greco potrebbe temporaneamente mettere il paese in “selective default” in quanto offrirebbe ai creditori “meno valore del titolo originario”.

In settimana l’attenzione sarà rivolta alla riunione della Bce che dovrebbe procedere ad un rialzo del tasso di riferimento di 25 pb.

Negli Usa chiusura dei listini azionari in rialzo, mettendo così a segno un recupero settimanale dell’indice S&P500 del 5,6%, pari al maggior guadagno settimanale negli ultimi due anni.

L’ottimismo degli investitori è arrivato in seguito anche ai dati macro che stanno segnalando il possibile recupero del comparto manifatturiero. Il relativo indice Ism di giugno ha messo a segno il primo recupero negli ultimi 4 mesi. Verosimilmente potrebbe trattarsi del potenziale impatto del recupero delle forniture dal Giappone dopo il recente terremoto. Su tale base diversi analisti stanno anticipando la possibilità di un recupero anche del mercato del lavoro, in vista dei relativi dati in pubblicazione il prossimo venerdì.

Allo stesso tempo aumenta il numero di coloro che ritiene concluso il rally sul mercato obbligazionario che aveva comportato un marcato calo dei tassi di mercato, portando il comparto decennale governativo al 2,80% a fine giugno. In tal senso si è ad esempio espressa Goldman Sachs.

Nella direzione della continuazione di un rialzo dei tassi spingerebbe anche il difficile andamento dei negoziati sul tema dell’innalzamento del tetto del debito. Su tale fronte, John Cornyn, uno dei maggior esponenti repubblicani al senato, ha dichiarato la disponibilità della sua parte politica anche ad un accordo su un orizzonte temporale breve, rinviando la discussione su un piano di lungo termine.

Valute: l’euro continua a mantenersi relativamente forte vs dollaro, consolidando il posizionamento a quota 1,45, dopo il recente voto del parlamento greco ed in vista di un rialzo di 25 pb del tasso Bce il prossimo giovedì. Fino a quest’ultima data si potrebbe assistere alla continuazione di una forza relativa della valuta unica con resistenze più rilevanti collocate in area 1,4650 su base settimanale.

Poco mosso lo yen vs euro e dollaro durante la notte in un contesto di rialzo dei listini azionari asiatici. Secondo i dati della Cftc, gli speculatori la scorsa settimana hanno ridotto del 60% circa le posizioni rialziste nette che puntano ad un apprezzamento dello yen vs dollaro. Per questa settimana la resistenza si colloca a 81,30, il supporto a 79,70. Verso euro la resistenza più vicina si colloca a 117,90-118, il supporto a 115,75.

Nuovo massimo da 17 anni per lo yuan cinese vs dollaro. Nel fine settimana il Pmi non manifatturiero cinese di giugno ha evidenziato un rallentamento ai minimi da 4 mesi.

Materie Prime: il rallentamento dell’economia cinese ha contribuito venerdì al calo degli indici settoriali del GSCI sebbene non siano mancate singole componenti in controtendenza. Ad esempio performance positive sono arrivate dallo zucchero (+3,5%) e dal grano del Kansas (+2,1%). I ribassi peggiori hanno interessato i preziosi, con l’argento che ha perso oltre il 3% sulla scia della maggiore propensione al rischio.

In calo anche il comparto agricolo e quello dei metalli industriali. Tra gli energetici lievi cali hanno interessato il petrolio. Secondo la Cftc, gli speculatori stanno continuando a ridurre l’esposizione verso le commodity nel loro complesso.

Oggi i mercati Usa saranno chiusi per la celebrazione del giorno dell’indipendenza.

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