Economia

Bankitalia, Salvini: “L’oro è degli italiani, rimane lì”

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“Non ho studiato” l’ipotesi di utilizzare l’oro della Banca d’Italia per sterilizzare l’aumento dell’Iva “è qualcosa che voglio approfondire”. So che c’è una proposta di legge che secondo me dovrà ribadire quello che per me è scontato. Repetita iuvant: l’oro della Banca d’Italia è degli italiani, non è in prestito. E’ di proprietà degli italiani, poi per quello che mi riguarda rimane lì. Uno lo può fare custodire dove vuole però è di proprietà dei cittadini italiani. Non ci saranno mai patrimoniali, tassazioni sui redditi, tassazioni sui risparmi, tassazioni sulle case”.

Così il vicepremier Matteo Salvini in conferenza stampa alla Camera, prende le distanze dalle voci in circolazione negli ultimi giorni, secondo cui il governo starebbe pensando a mettere mano alle riserve auree per dirottarle sulla spesa, evitando così una manovra correttiva.

L’utilizzo delle riserve auree di Bankitalia sarebbe il fine ultimo di un Ddl del leghista Claudio Borghi per l’interpretazione autentica sulla proprietà dell’oro di Bankitalia. Secondo la bozza della norma vista da Reuters, questa consentirebbe la vendita dell’oro custodito dalla Banca d’Italia qualora fosse autorizzata da una legge costituzionale.

Ricordiamo che Banca d’Italia è il quarto detentore mondiale di oro al mondo, dietro la Fed, la Bundesbank e il Fondo monetario internazionale. Le sue riserve auree, dopo il conferimento di 141 tonnellate alla Bce, è di 2.452 tonnellate metriche, costituite di oltre 95.000 lingotti e circa 870.000 pezzi di monete d’oro, un tesoro che, sulla base dell’ultimo bilancio della Banca d’Italia, ha valore pari a circa 85 miliardi di euro.

Il vicepremier Matteo Salvini fa un passo indietro anche sulle nomine Bankitalia, dopo che nei giorni scorsi erano circolate voci sulla volontà del governo giallo verde di azzerare i vertici.

“Le nomine non mi appassionano, non personalizzo, non entro nel merito di chi è più bravo: ci sono il premier e il ministro dell’Economia, mi affido alla loro competenza e alle loro scelte”. “Non conosco Signorini ma troveremo un accordo in Cdm”, ha aggiunto il vicepremier. “E’ chiaro che qualcosa va cambiato, non necessariamente qualcuno ma almeno qualcosa. Condivido chi rivendica l’indipendenza di Bankitalia: deve essere indipendente ma indipendenza non può far rima con irresponsabilità”.

A questo proposito, ieri  il commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici a chi gli chiedeva un commento sulla vicenda di via Nazionale, ha specificato:

“Non commento dichiarazioni di questo o quel ministro, ma una cosa è chiara: l’indipendenza dei banchieri centrali va assolutamente rispettata, è parte della costruzione dell’Eurozona e anche più di questo, è parte del funzionamento delle democrazie liberali”.