Economia

Banche: Italia maglia nera in Ue per le sofferenze

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BRUXELLES (WSI) – Un bel grattacapo per le banche europee che difficilmente sparirà sono gli Npl, il cui peso sui bilanci è arrivato a sfondare il muro dei 944 miliardi di euro. Le autorità europee stanno spingendo i finanziatori a vendere o liquidare il credito in sofferenza, ma sono divise su come affrontare il problema.

Il problema è particolarmente grave nei paesi più duramente colpiti dalla crisi del debito sovrano. La Grecia, che deve ancora uscire dal suo programma di salvataggio, si colloca in cima alla lista delle sofferenze, mentre l’Italia ha il maggior numero di sofferenze in termini assoluti.

Come scrive Bloomberg, le banche finanziarie hanno degli obiettivi prefissati per ridurre i loro livelli di credito in sofferenza attraverso la vendita di portafogli o la liquidazione di crediti. Intesa Sanpaolo S. p. A., la più grande banca italiana per valore di mercato, è in testa e prevede di accelerare la riduzione delle sofferenze, come ha dichiarato il mese scorso l’amministratore Delegato Carlo Messina. Secondo Messina e altre banche italiane “stanno facendo il lavoro giusto” e dovrebbero fare ulteriori progressi quest’ anno.Il nostro paese ha accumulato prestiti in sofferenza in anni di crescita economica scarsa o nulla. Il problema è aggravato dal sistema giuridico del paese, in cui i finanziatori impiegano più tempo a liquidare le garanzie che in molti altri paesi.

Dalla fine del 2014 le banche europee hanno complessivamente ridotto i loro crediti in sofferenza di oltre 280 miliardi di euro. La Banca centrale europea afferma che il debito inesigibile è ancora “un problema importante” che deve essere affrontato dai finanziatori. Guardando all’Italia invece il flusso di nuovi crediti deteriorati è sì in calo ma il livello rimane superiore a quello registrato prima della crisi finanziaria. La Banca d’Italia afferma che un miglioramento del mercato immobiliare sta contribuendo a ridurre i rischi per le banche. Ma la strada è lunga.