Economia

Azionario sotto steroidi. Si torna a guardare alla Fed

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Intonazione positiva per l’azionario globale, mentre sul forex si mette in evidenza il rialzo del dollaro che, nei confronti dello yen, si rafforza per il sesto giorno consecutivo. Tornano in primo piano le speculazioni su un imminente rialzo dei tassi da parte della Fed, dopo che Loretta Mester, numero uno della Fed di Cleveland, ha affermato che lo scenario di un aumento dei tassi rimane “interessante”. La probabilità dell’adozione di una manovra restrittiva a dicembre sale al 61%, in rialzo di 10 punti percentuali rispetto alla settimana precedente.

“L’azionario è sotto steroidi”, secondo gli analisti di Think Markets, con la Borsa di Londra che viene favorita dalla debolezza della sterlina. L’annuncio arrivato dal primo ministro britannico Theresa May, che ha dato il via ufficiale al processo di Brexit (il Regno Unito farà scattare l’articolo 50 a marzo 2017) ha zavorrato le quotazioni della valuta nazionale, che nelle ultime ore sono capitolate fino a $1,2817, nei pressi nei minimi in 30 anni sul dollaro, toccati a luglio in area $1,2798.

In Usa e in Germania gli investitori sono invece più cauti, anche perché aspettano di conoscere l’esito dei negoziati tra Deutsche Bank e il dipartimento di Giustizia americano su un patteggiamento per una multa che rischia di essere pari a 14 miliardi di dollari per la prima banca tedesca. Lievemente positivo il trend dell’azionario asiatico, con l’indice di riferimento MSCI Asia Pacific Index che ha chiuso in rialzo dello 0,1%, dopo il +0,6% di lunedì.

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