Dopo il fallimento della prima offerta su Qantas Airways da 11,1 miliardi di dollari australiani (6,6 miliardi di euro circa) la cordata che ha proposto il buy-out (Airline Partners Australia ovvero Apa) ha annunciato che non esclude di riprovare. Il gruppo include Macquarie Bank e il colosso del private equity Usa Texas Pacific Group e preannuncia che “sta esplorando varie alternative che includono una nuova offerta a 5,45 dollari per azione” lo stesso prezzo della precedente. Le condizioni della prima offerta prevedevano la possibilitĂ di un prolungamento oltre la scadenza di venerdì scorso se si fosse superato il 50 per cento di accettazioni: quota che effettivamente è stata superata di poco dal tardivo ok di un socio Usa, si dice il miliardario Samuel Heyman con il suo 4,96 per cento. L’adesione è stata però giudicata fuori tempo massimo dalle autoritĂ di mercato australiane, che non hanno concesso deroghe di fatto cassando l’operazione. Un pasticcio che il Sydney Morning Herald commenta in prima con il titolo: “La farsa Qantas: rotoleranno le teste”. Il titolo Qantas, ancora sospeso ieri, valeva venerdì scorso 5,38 dollari, mentre i credit default swaps a cinque anni hanno perso circa 60 punti base a 140 punti base dopo i recenti rialzi legati al timore di un eccessivo debito post buy-out. Il fallimento è apparso un errore agli analisti e anche gli hedge fund, gran compratori di titoli Qantas in vista di una veloce speculazione, sono stati colti di sorpresa. Nonostante inizialmente Qantas abbia annunciato il fallimento dell’offerta e che per almeno sei mesi non ci sarebbe stato un rilancio, Apa ha lasciato intendere che potrebbe ricorrere al Tribunale per ottenere il conteggio di quote integrali di altri soci che hanno aderito con solo una parte dei titoli all’Opa. Da parte sua, un membro del Takeover Panel australiano ha detto alla Reuters che in generale non esistono regole rigide di intervallo tra il lancio di offerte successive,ma non ha voluto commentare in dettaglio sul caso Apa-Qantas. Piuttosto, con l’avvicinarsi delle elezioni politiche 2007 è il Governo a mostrare cautela: il ministro del Tesoro, Peter Costello, ha detto che una nuova offerta dovrebbe essere riesaminata dal Foreign Investment Review Board. Oltre a temere per un controllo estero della compagnia di bandiera, tornano poi di attualitĂ i dubbi sulla congruitĂ dell’offerta, che alcuni soci chiave avevano ritenuto troppo bassa costringendo Apa a far scendere dal 90 al 70 per cento il massimo obiettivo condizionante per il successo dell’operazione. Nella cordata con ruolo minore erano presenti le australiane Allco Finance Group e Allco Equity Partners e i fondi di investimento canadesi Onex Corp.
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