Economia

Assiom Forex: il futuro delle banche passa per la tecnologia

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Gli istituti di credito sono sempre più alle prese con le sfide imposte dalle nuove normative e dalla tecnologia. Una rivoluzione che nel corso dei prossimi anni potrebbe cambiare radicalmente la fisionomia degli istituti di credito.

Nel corso della tavola rotonda “Sistema bancario italiano verso una nuova infrastruttura digitale: blockchain, instant payment, Psd2 e Open banking” che si è tenuta a Roma nella prima giornata di lavori del Congresso degli operatori dei mercati finanziari Assiom Forex, Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foundation e moderatrice dell’incontro ha ricordato che “la nuova infrastruttura digitale che domina l’evoluzione degli istituti di credito rappresenta una vera e propria sfida all’efficienza e alla competizione nei servizi bancari. La direttiva Mifid 2, nata per offrire maggiore trasparenza negli investimenti, insieme alle altre normative, dalla Psd2 introdotta per creare l’open banking alla Gdpr che tutela le informazioni personali dei clienti, rappresenta per le banche anche un’enorme opportunità per modificare il proprio modello di business. In particolare la Mifid 2 ha avuto un ruolo di acceleratore di un cambiamento inevitabile per stare al passo con i tempi, al di là degli oneri per l’adeguamento delle strutture organizzative. La direttiva Psd2, per contro, ha di fatto aperto a terzi soggetti non bancari autorizzati la possibilità di accedere ai dati finanziari dei risparmiatori”.

Il direttore generali dell’Abi Giovanni Sabatini parlando dell’innovazione normativa e tecnologica che sta riguardando il sistema dei pagamenti ha evidenziato che “la nuova direttiva Psd2 cambia il quadro di riferimento nel settore dei pagamenti. Come un apriscatole la Psd2 apre le banche per dare i numeri dei clienti a nuovi operatori non finanziari. Sarà così fondamentale seguire lo sviluppo delle Api (Application Programming Interfaces, ndr) per trovare soluzione efficienti”.
In sostanza, grazie alla nuova normativa, le banche si vedono obbligate a favorire l’ingresso in scena di nuovi attori, potenzialmente capaci di aggredire la catena del valore dei servizi finanziari.

A seguire Guy Laffineu head of Markets Global Unicredit ha sottolineato che le sfide che il mondo bancario si trova ad affrontare si riflettono inevitabilmente sui bilanci degli istituti di credito. Da un lato le nuove direttive che impongono maggiore trasparenza e dall’altro la sfida della tecnologia che imprime maggiore velocità ai cambiamenti. In questo senso Laffineu ha ricordato che la scomparsa delle contrattazioni over the counter (Otc), un tempo la norma per numerose asset class, è legata alla necessita di garantire ai clienti la best execution delle transazioni. “Un obbligo di trasparenza che richiede una maggiore componente tecnologica agli intermediari e che inevitabilmente porta ad una contrazione dei margini. Con costi crescenti e ricavi in flessione per gli operatori è così necessario avere una dimensione sempre più globale e diventare leader nelle diverse nicchie di mercato. Si andranno così a creare dei monopoli in contrasto proprio con lo spirito delle norme nate per creare maggiore concorrenza e trasparenza” ha chiarito Laffineu.