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Alitalia: Air France vuole 50%

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ROMA (WSI) – Con cinque anni di ritardo di consumerà l’operazione di acquisto di Alitalia da parte della compagnia francese Aifrance. Secondo i calcoli del Corriere della Sera l’attesa è costata al governo italiano 5 miliardi di euro.

Gli imprenditori italiani invocati dall’allora Premier Silvio Berlusconi per salvare la compagnia di bandiera finirono per abbandonare il progetto Alitalia. Senza prima avere però fatto sì che sfumasse l’assalto di Aifrance. L’offerta in azioni con una quota di minoranza per un controvalore 1 miliardo di euro, prevedeva che la compagnia francese si accollasse buona parte dei debiti.

Conclusa l’avventura dei “patrioti coraggiosi” che cinque anni fa si misero al servizio del salvataggio della compagnia di bandiera, ora Alitalia pare destinata a finire nelle mani del gruppo franco olandese per molto meno. A leggere la stampa francese sarebbe addirittura un favore quello di AirFrance-KLM.

Nessuna decisione operativa è stata presa ieri in consiglio d’amministrazione di Air France su Alitalia, ma è emerso l’orientamento a prendere parte alla ristruttutrazione del debito, anche in vista di possibili iniziative per il controllo della maggioranza assoluta della compagnia di bandiera italiana. Sono queste le prime informazioni emerse in tarda serata, proprio mentre il presidente della compagnia Alexandre de Juniac ha spiegato che “i bisogni di Alitalia non sono colossali e sono alla portata di Air France-Klm, nonostante questo non sia il momento migliore”.

“Per limitare i rischi, Air France-Klm (che detiene il 25%) sarebbe pronta a partecipare a una ricapitalizzazione di Alitalia e ad acquistare i titoli che non trovano acquirenti, in modo da assicurarsi il controllo della compagnia, ma senza superare la soglia del 50%, al fine di non dovere consolidare il debito di Alitalia”, si legge su Les Echos.

La proposta, riferisce ancora il quotidiano francese, sarebbe soggetta a condizioni specifiche in termini di ristrutturazione del debito. “Non è questione di cancellare il debito come nel 2008, ma di renderlo più sopportabile, ha spiegato una fonte vicina al dossier. Su 1,1 miliardi di euro di debito, due terzi sono legati all’acquisto di aeromobili e potrebbero essere rinegoziati a condizioni più favorevoli nel quadro di un’integrazione all’interno di Air France-Klm.

Una tale revisione, secondo Les Echos, implicherebbe comunque la revisione degli accordi conclusi nel 2008 con la società AP Fleet di Carlo Toto, con base in Irlanda, divenuta il maggiore fornitore di aerei Alitalia.