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Al via l’ultimo Eurogruppo presieduto da Juncker

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SIENA (WSI) – Tassi di interesse: in area Euro la sessione si apre con l’esito delle elezioni tedesche in Bassa Sassonia, quarta regione piĂą popolosa, che vedono la coalizione della Merkel superata di un solo seggio dall’opposizione Spd e Verdi, rispettivamente al 45,9% e 46,3%. Si è trattata della quinta sconfitta regionale dal 2009 del partito della Cancelliera a favore dell’Spd. Gli spread e le borse aprono la sessione poco variati.

Il capo della Bundesbank Weidmann in un’intervista a due quotidiani finlandese ha ribadito la sua contrarietà al programma di acquisto di bond della Bce, affermando che è destabilizzante per la politica monetaria della Bce. Per Weidmann questa politica monetaria può solo prendere tempo in quanto la causa della crisi è strutturale, ovvero dovuta alla mancanza di una competitività internazionale ed a eccessivi debiti sovrani. Nel pomeriggio è attesa la riunione dell’Eurogruppo in cui verrà probabilmente affrontato il tema Cipro ma senza una decisione definitiva.

Altri temi saranno la ricapitalizzazione diretta delle banche tramite Esm, aiuti al sistema bancario spagnolo e l’ufficializzazione del nuovo presidente. Per Juncker – che ha guidato l’Eurogruppo dal 2005 – sarĂ  infatti l’ultima riunione che presiede. Salvo sorprese, il successore dovrebbe essere l’olandese Dijsselbloem: 46 anni, appena insediatosi nel nuovo governo di centro-sinistra, il ministro delle Finanze, di matrice politica labourista, è ancora un illustre sconosciuto a Bruxelles.

“Non sappiamo molto di lui- dice a Euronews Fabian Zuleeg, capo economista del think thank European Policy Centre – è relativamente nuovo sulla scena politica europea – Si presenta con un ottimo curriculum, dalle elezioni olandesi che hanno eletto un governo europeista. Ma oltre questo non si sa molto di lui”. Riformista ma attento guardiano della disciplina di bilancio, il ministro olandese ha un profilo che piace alla Germania, suo principale sponsor.

Sulla questione cipriota si è pronunciata l’Ue secondo cui il paese ha disponibilità finanziarie fino a marzo e non sarebbe ragionevole adottare nessuna decisione prima delle presidenziali di febbraio.

La settimana si presenta ricca di eventi. Oltre alla riunione dell’Eurogruppo di oggi avremo, dal lato macro, i dati sull’indice Ifo e Zew tedesco di gennaio, dal lato emissioni avremo la seconda emissione di titoli a breve dell’Esm. Atteso invece per domani un discorso di Draghi alla confindustria tedesca.

Negli Usa l’indice S&P500 ha segnato nuovi massimi da 5 anni poca sopra quota 1485, mentre di riflesso è scesa in misura marcata la volatilità (Vix ai minimi dal 2007). Il settore migliore è stato quello industriale favorito dal buon andamento della trimestrale di General Electric che ha battuto le stime sia in termini di ricavi che di utili.

Tra i peggiori, il tecnologico e quello finanziario nonostante i conti migliori delle attese di Morgan Stanley accolti venerdì con un rialzo di circa l’8%. Sul fronte macro in calo la fiducia dei consumatori dell’università del Michigan di gennaio, ma l’impatto sul mercato azionario è stato limitato. Sul lato politico, dopo il superamento del fiscal cliff si accende il dibattito a Washington sul tema dell’innalzamento del tetto del debito che verrà raggiunto nel mese di febbraio.

Secondo quanto dichiarato dal portavoce della Camera, Boehner, il partito repubblicano è pronto a votare una legge questa settimana che estenda il tetto per i prossimi tre mesi; toccherà poi ai democratici che hanno la maggioranza al Senato decidere se accettare questa proposta. Chiusura di settimana positiva per i mercati azionari emergenti (indice MSCI EM +0,7%), mentre stamattina si assiste ad un andamento misto per le borse asiatiche. In forte calo la borsa malesiana con l’indice che perde oltre il 2% su timori di elezioni anticipate nel paese.
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Valute: l’euro/dollaro si colloca poco al di sopra di area 1,33 in una settimana caratterizzata da importanti dati macro in Europa e dall’Eurogruppo. Nei prossimi giorni il supporto più vicino da monitorare si colloca a 1,3250 con l livello più importante presso area 1,316; resistenza a 1,34. Secondo la CFTC, gli speculatori sono tornati a puntare su un apprezzamento dell’euro vs dollaro la scorsa settimana tramite future; si tratta dell’ammontare maggiore dall’agosto 2011. Sono 3 settimane che l’incertezza è elevata e gli speculatori alternano posizioni nette rialziste a quelle ribassiste. Inizio di settimana in lieve apprezzamento per lo yen in attesa della decisione di domani mattina da parte della BoJ. La settimana scorsa si è conclusa con la valuta nipponica in deprezzamento: verso euro aveva toccato i minimi dal maggio 2011. Per i prossimi giorni l’euro/yen trova i livelli di resistenza presso area 121 e 122; l’area di supporto principale passa da 117.

Materie prime: tra gli energetici positivo il Brent (+0,7%) sulla scia del rialzo dei listini azionari e delle notizie politiche in arrivo dagli Usa. Misti i metalli industriali ed i preziosi. In evidenza l’argento sui massimi da 1 mese dopo che la zecca Usa ha comunicato di aver esaurito le monete d’argento American Eagle per il 2013. Inoltre l’ammontare di argento detenuto dagli Etf mondiali continua a registrare nuovi record. Tra gli agricoli in evidenza il cotone, sui massimi da maggio, su segnali di aumento della domanda per la produzione Usa. Secondo la CFTC gli speculatori la scorsa settimana hanno aumentato le posizioni nette rialziste tramite future ed opzioni sulle materie prime al ritmo maggiore dallo scorso novembre.

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