Economia

Ue-Giappone: storica intesa libero scambio: i punti principali

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È stata soprannominata “formaggio in cambio di auto”. Ha ottenuto oggi il via libera, in qualche modo anche in risposta alle iniziative protezioniste di Donald Trump, lo storico accordo di libero scambio tra Ue e Giappone, la più importante intesa mai negoziata tra le due aree economiche.

A firmare il patto – che si chiama formalmente Economic Partnership Agreement (EPA) e  che eliminerà la stragrande maggioranza dei dazi su prodotti e servizi che vengono commerciati fra il paese asiatico e l’Unione Europea – sono stati il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il premier giapponese Shinzo Abe.

“Con il più grande accordo di commercio bilaterale di sempre, oggi cementiamo l’amicizia giapponese-europea. Geograficamente, siamo distanti. Ma politicamente ed economicamente non potremmo essere più vicini. Con i valori condivisi della democrazia liberale, dei diritti umani e dello stato di diritto” ha scritto in un tweet il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.

In base alle prime stime ufficiali, l’intesa, la cui entrata in vigore è prevista il prossimo anno, farà risparmiare un miliardo di euro all’anno alle aziende europee; ma con passare del tempo dovrebbe incrementare in maniera significatica l’export di alcuni prodotti europei, soprattutto alimentari.

“L’accordo mette equità e valori al centro. Non c’è protezione nel protezionismo e non c’è unità dove c’è l’unilateralismo”, ha spiegato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

Per Gerd Pircher, Chief Executive Officer di HSBC Italy:

 “Il nuovo Accordo di Partenariato Economico tra Unione Europea e Giappone è una notizia positiva per le imprese italiane. Tagliando le tariffe doganali e semplificando gli standard, aiuterà le aziende a liberare tempo, risorse e denaro da investire in modo più produttivo”.

L’accordo, soprannominato anche “formaggio in cambio di automobili”, interesserà almeno nel primo periodo alcuni prodotti alimentari come carne, formaggio, cioccolato e vino, che al momento sono tassati in Giappone fino al 40 per cento, e le automobili prodotte dalle principali aziende giapponesi come Toyota e Honda. Per le aziende europee, inoltre, sarà progressivamente più semplice partecipare a gare di appalto in Giappone.