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Sondaggi: PD in difficoltà. Berlusconi parla di “bomba sociale”

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MILANO (WSI) – Meno di un mese alle prossime elezioni politiche 2018 e secondo gli ultimi sondaggi pubblicati da Ixè per Huffington Post lo scenario più probabile che verrà a crearsi dopo il voto del 4 marzo  è l’ingovernabilità.

In base ai dati è la lista di Emma Bonino, Più Europa, che registra la crescita maggiore nella settimana, passando dal 2% del 25 gennaio al 2,6% del 1° febbraio. In salita  anche la formazione guidata da Pietro Grasso (dal 7% al 7,3%), mentre il Movimento 5 Stelle scende dal 29,2% al 28,7% e la Lega di Matteo Salvini cala dall’11,9% all’11,5%. Stabili nel gradimento degli italiani il Partito Democratico (dal 21,8% al 22%) e Forza Italia (dal 16,7% al 17%).

Guardando più a fondo i dati secondo Ixè emerge un calo preoccupante per il Partito democratico. Se a metà ottobre era al 27,2%, in tre mesi e mezzo ha perso oltre 5 punti fino ad arrivare al 22%.

In merito al risultato post voto, sembra non avere speranze né un governo di larghe intese tra Pd e Forza Italia, né un’eventuale alleanza Lega-M5s. Insomma l’ingovernabilità è il risultato più probabile. Ciononostante i mercati finanziari, come accerta l’andamento di Btp e Spread sul secondario, non sembrano particolarmente turbati. Intanto la campagna elettorale si fa più infuocata con il tema migranti, con le dichiarazioni forti di Silvio Berlusconi al Tg5.

“L’immigrazione è una questione urgentissima. Dopo gli anni di governo della sinistra ci sono 600mila migranti che non hanno diritto di restare, che rappresentano una bomba sociale pronta a esplodere, perché pronti a compiere reati. Con noi al governo nel 2011 arrivarono 4.400 immigrati; con i quattro governi della sinistra sono arrivati nel 2013 170.000 immigrati, nel 2014 150.000, nel 2016 181.000 e nel 2017 119.000 Il risultato è che oggi abbiamo almeno 630.000 immigrati, di cui solo 30.000 hanno il diritto di restare perché rifugiati. Altri 600 mila sono bomba sociale pronta a esplodere, perché vivono di espedienti e di reati”.

Berlusconi è tornato anche su un suo vecchio cavallo di battaglia: le grandi opere. Secondo il tre volte premier, che a queste elezioni non si potrà candidare dopo la condanna del maggio del 2013 per evasione fiscale, c’è bisogno di “un grande piano per il sud, soprattutto per le infrastrutture” e la prima cosa da fare per la Sicilia è il Ponte sullo Stretto.