Economia

Portogallo sfida Ue con piano anti austerity. Bruxelles chiede manovra

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LISBONA (WSI) – Sono passati poco piĂą di due mesi da quando il governo di sinistra è salito al potere in Portogallo e l’esecutivo euro scettico ha giĂ  lanciato un guanto di sfida alle autoritĂ  di Bruxelles.

Previsto un incontro speciale, oggi, della Commissione Ue  per discutere dell’impegno – preso ma non mantenuto – di Lisbona a mettere a punto piani fiscali e di tagli alle spese che rispettino le regole europee.

E, come si temeva, il nuovo budget anti austerity appena varato dal governo è stato bocciato, in quanto  “a rischio di inadempienza delle regole del Patto di stabilitĂ ”. Bruxelles non ha tuttavia imposto a Lisbona di riscrivere il bilancio, ma ha chiesto una manovra correttiva, rimandando il giudizio definitivo a maggio.

Se il piano venisse a quel punto di nuovo bocciato, e se ci fosse un’escalation nei rapporti tra il Portogallo e l’Ue, il risultato sarebbe incendiario. La miccia, ha avvertito Ryan Heath sul sito di Politico, sarebbe esplosiva anche perchĂ©

“si tratterebbe della prima volta in cui un governo dell’area euro non può varare un piano di bilancio e spese per via del veto imposto dalle autoritĂ  europee”.

Che le regole del gioco siano queste, il governo portoghese lo sapeva fin dall’inizio. Probabilmente l’intenzione è cercare di sfidare la politica europea del rigore di bilancio che negli ultimi anni ha creato sopratutto povertĂ  e malcontento nella popolazione dei paesi del Sud d’Europa, e cercare di non fare la stessa fine di Syriza.

Veto Ue, per dare l’esempio all’Italia

In questi giorni i greci protestano numerosi contro il governo di sinistra salito al potere in piene trattative con i creditori della troika (Bce, Commissione Ue e Fmi), accusato di aver deluso le speranze di chi credeva che con Alexis Tsipras premier fosse finita l’epoca dei sacrifici fiscali e dei tagli ai servizi pubblici in nome del rispetto dei parametri sul debito.

“Alcuni hanno il sospetto – scrive sempre il corrispondente in UE della testata Usa – che un piccolo paese sia preso di mira dall’Ue non solo per le questioni di merito nazionali, ma anche per dare l’esempio a paesi piĂą grandi come l’Italia che hanno problemi simili e che l’Ue non osa affrontare a viso aperto”.

In questo caso il Portogallo difficilmente accetterĂ  le condizioni che vengono imposte dall’alto. Un veto sarebbe un affronto e creerebbe un precedente esplosivo. Ma è da mettere in preventivo Il budget fiscale del governo socialista è destinato a creare un deficit superiore alla soglia europea del 3% sia nel 2016 sia nel 2017.

Lisbona sta cercando di lasciarsi alle spalle anni di dolorosa austerity, attraverso misure e investimenti che alimentino la crescita di un’economia che a parte il turismo, la pesca, l’agricoltura e il commercio non ha molto da offrire ora che non siamo piĂą nell’era d’oro del 15esimo secolo quando il Portogallo era una potenza coloniale e navale.

Fonti: Politico e Financial Times