Economia

Deficit Francia vola oltre il 3%, Di Maio protesta. Addio al patto di stabilità Ue?

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La protesta dei gilet gialli, dalle problematiche di ordine pubblico rischia di provocare una nuova disputa politica fra Commissione Ue e governi nazionali. Le concessioni che il presidente Emmanuel Macron ha annunciato per lenire le proteste di piazza, infatti, “avranno conseguenze in termini di spesa [pubblica] e necessariamente implicheranno conseguenze in termini di deficit – e sappiamo che ne avranno sul deficit del 2019”.

Lo ha dichiarato con chiarezza il premier francese Edouard Philippe. E a quantificare tale impatto ci ha pensato il ministro dei Conti pubblici, Gerald Darmanin: il nuovo rapporto deficit Pil, stanti le nuove spese, arriverebbe al 3,4%. Una notizia che ha contribuito a riportare lo spread francese, rispetto ai Bund, ai massimi dal maggio 2017. E ad scatenare le proteste delle autorità dei paesi meno virtuosi come l’Italia.

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Patto di stabilità in bilico

Al di là delle conseguenze sul piano strettamente finanziario, il problema che si pone è di tipo politico. La Commissione europea, infatti, di fronte a un deficit previsto al 2,4% dal governo italiano ha immediatamente agitato lo spettro della procedura d’infrazione. Accadrà lo stesso in vista di un deficit francese al 3,4%?

Il patto di stabilità e crescita e con esso la regola aurea della soglia del deficit al 3%, fissata in modo relativamente casuale ai tempi, non sono mai stati così in dubbio.

Soglia deficit: Salvini e Di Maio coglieranno palla al balzo

L’occasione per raccogliere la polemica non è andata sprecata. Il vicepremier Luigi Di Maio ha dichiarato, infatti, che i francesi di “dovranno per forza aumentare il deficit e si aprirà anche un caso Francia, se le regole valgono per tutti“.

“La spesa [pubblica] di Macron incoraggerà Salvini e Di Maio”, ha detto a Bloomberg il politologo e professore ordinario Giovanni Orsina (Università Luiss-Guido Carli di Roma), “Macron avrebbe dovuto essere la punta di diamante delle forze europeiste, se lui stesso è costretto a sfidare le regole dell’Ue, Salvini e Di Maio si faranno avanti sulla spinta di ciò, per ribadire che quelle regole sono sbagliate“.

Al momento la posizione di Bruxelles rispetto alle novità del budget francese restano attendiste: le valutazioni sono rimandate a quando il nuovo piano economico sarà definito nel dettaglio. È in rialzo il rendimento dei titoli di riferimento francesi, con il tasso della scadenza decennale che ha toccato temporaneamente il livello più alto in un anno (di 0,756%). Lo Spread con la Germania si è ampliato a un certo punto a 47,5 punti base (i massimi da maggio 2017).